LINEA DI SANGUE, di Angela Marsons
Recensione 1
Continua la serie dei gialli che vedono protagonista la detective Kim Stone, personaggio che mi ha particolarmente intrigato per le sue caratteristiche di donna tosta e fragile nello stesso tempo e per il suo passato che ancora la perseguita. Qui Kim e la sua squadra sono alle prese con gli omicidi, avvenuti a distanza di tempo ravvicinata, di due donne completamente diverse tra di loro, entrambe uccise con la stessa modalità: si tratta della bella e ricca cinquantenne Deanna, uccisa nella sua lussuosa macchina, e della giovane Maxine, una ragazza con problemi di droga e una storia familiare decisamente particolare.
Mentre le indagini vanno avanti senza troppo successo, si fa vivo con Kim un personaggio che abbiamo già conosciuto ne Il gioco del male, la psichiatra Alexandra Thorne, una donna oscura e anaffettiva, che usava le sue capacità professionali per spingere le persone che seguiva per vari problemi di abuso a uccidere i loro persecutori. Finita in prigione, soprattutto per merito di Kim Stone, Alexandra ha deciso di vendicarsi, tormentando la detective e facendole rivivere un passato che Kim tiene “chiuso in una scatola”.
Ma ancora una volta, con l’aiuto dei suoi compagni di lavoro, con la sua forza interiore e con il suo intuito, Kim riuscirà a venire a capo della situazione, così come Angela Marsons riuscirà a mettere in evidenza le sue capacità narrative.
Soddisfatta, mi appresto ad affrontare un altro capitolo della serie, che mi sono già procurata dalla biblioteca che frequento: Le verità sepolte.
Recensione di Ale Fortebraccio
Recensione 2
Benché conoscessi e apprezzassi da molto tempo l’autrice, avevo preso questo libro all’epoca della sua uscita su segnalazione dell’ottima Bruna Pochintesta, ma per sfortunate circostanze del tutto fuori dal mio controllo è rimasto a languire su uno scaffale… fino a questo weekend. Mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa, sciak, sciak, sciak (suono del cilicio sulla schiena). Non commetterò mai più un errore simile, e dopo questa lettura, definitivamente la Marsons passa nella categoria dei libri da leggere ad altissima priorità.
PARENTAL ADVISORY: Tutta la saga di Kim Stone, il personaggio creato da Angela Marson, crea forte dipendenza, ma con questo capitolo si vede un significativo incremento di livello generale.
Scherzi a parte, “Linea di sangue” è l’ultimo di 5 libri dedicati alla detective Kim Stone (infopoint: a novembre uscirà il sesto, “Le verità sepolte”), e sebbene sia, secondo me, il migliore in assoluto, essendo strettamente legato a “Il gioco del male”, consiglio caldamente di NON leggerlo senza aver prima letto l’altro: per motivi strettamente legati alla trama, si saprebbe la mente criminale dietro a tutto e le sue motivazioni, rovinando così la lettura della storia.
Venendo al sodo: la narrazione usa la consolidata terza persona al passato remoto, lo stile di scrittura è molto dinamico e fluido, e rende la nostra protagonista (la detective Kim Stone) caustica e vivace come i lettori della saga sono abituati ad amarla (o a odiarla). Per certi versi mi ricorda la Ginevra Melandri di Feticismo mortale, di cui ho già parlato a suo tempo, ma sul quale ritornerò a breve perché lo sto rileggendo e ci sarà bisogno di una nuova recensione. Ad ogni modo, Kim Stone non sa (come piace a me) cosa sia il politicamente corretto, e l’azione si svolge in modo molto più adrenalinico del solito “giallo”, cosa che, anche in questo caso, trova analogie col libro che vede protagonista la Melandri. In breve: iniziate la lettura quando non avete impegni, perché dà forte dipendenza. Seriamente, circa 400 pagine belle fitte (ha un layout di stampa piuttosto denso) fumate in un paio di giorni di lettura interrotta solo per bisogni primari.
Per evitare spoiler, a sto giro devo stare abbottonato più del solito con la trama, ma posso comunque raccontare che la nostra poliziotta segue le indagini di alcuni omicidi atipici, collegati tra loro in modo non apparente, e che per trovare il bandolo della matassa si arriverà a rivangare vecchie vicende mai sopite (io adoro questo tipo di cose). Nel mentre, la nemesi di Kim, arrestata ne “Il gioco del male”, tramerà dal carcere in ogni modo possibile, aggiungendo ulteriore calore e pressione.
Alcuni personaggi secondari cominciano anche a essere caratterizzati e tratteggiati in modo più dettagliato, sebbene la cosa sia funzionale alla storia, e il risultato è che tutto aiuta a confezionare un action-thriller entusiasmante come pochi.
Per chi non ha mai letto la saga di Kim Stone: NON iniziate da questo, perché ve ne rovinate un altro: se dovete iniziare la saga, su Wikipedia alla voce “Angela Marsons” trovate la cronologia delle opere, suggerisco di seguirla. Per chi invece ha già letto “Il gioco del male”, mollate pure “il bambino sul fuoco e il latte che piange” e correte a leggervi questo nuovo episodio, perché è bellissimo; il disastro in cucina ne varrà la pena!
Recensione di Mitia Bertani
LINEA DI SANGUE Angela Marsons
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