L`INGRATO. Novella di Maremma, di Sacha Naspini (Ass. Culturale Il Foglio)
Libro d`esordio di Sacha Naspini in cui già mostra di essere uno scrittore straordinario, come poi si è confermato nelle successive opere.
Questo breve romanzo è ambientato in un paesino della bassa Maremma dove da tempo vive anche Luigino Sarcoli Calamaio, un forestiero arrivato da Firenze a fare il maestro di scuola elementare.
Personaggio strano il Calamaio; all’inizio sembrava una brava persona, poi col tempo si è mostrato uno “spostato”, e quel fattaccio orribile di tanti anni addietro…
È il maestro, certo, ma è un tipo taciturno, ha strane abitudini e dipinge certi quadri…
“𝘰𝘩, 𝘯𝘰𝘯 𝘤𝘩𝘦 𝘪 𝘧𝘰𝘳𝘦𝘴𝘵𝘪𝘦𝘳𝘪 𝘷𝘦𝘯𝘨𝘢𝘯𝘰 𝘮𝘢𝘳𝘤𝘩𝘪𝘢𝘵𝘪, 𝘱𝘦𝘳 𝘤𝘢𝘳𝘪𝘵à, 𝘲𝘶𝘪 𝘰𝘨𝘯𝘶𝘯𝘰 𝘱𝘦𝘯𝘴𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘦 𝘴𝘶𝘦 𝘤𝘰𝘴𝘦, 𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘴𝘵𝘳𝘢𝘮𝘣𝘦𝘳𝘪𝘦 𝘥𝘦𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘪 𝘯𝘰𝘯 𝘤𝘦 𝘯𝘦 𝘧𝘢𝘤𝘤𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘶𝘯 𝘤𝘳𝘶𝘤𝘤𝘪𝘰”.
Ma è davvero così?
Quanto agli occhi e al cuore di una qualsiasi comunità interessa cercare la verità, intesa come “fatto provato”, e non invece creare una pseudoverità cucita su misura con il chiacchiericcio, il pregiudizio e la mistificazione?
Naspini racconta una storia pregna di verità brutte, sporche e scomode, ma evidenzia anche quanto possono essere deleteri i pettegolezzi nonché le regole precostituite di un mondo chiuso, che chi arriva “da fuori” deve accettare.
Dal punto di vista scenografico, il racconto sembra scritto per una rappresentazione teatrale tanto è visivamente efficace.
L`autore intervalla il suo narrare fluido in terza persona ai dialoghi diretti tra i compaesani, nei quali utilizza l`intercalare dialettale per svelare al meglio l`identità e la mentalità di (un) paese. Allora, pare proprio di vederli e di sentirli, il Calamaio con i suoi pennelli e i suoi tormenti, la Barberini su e giù per le scale, il Maso che si infervora per far ragionare gli avventori, la Nellina affacciata al terrazzo delle begonie e la bella Chiaretta Rambaldi per le contrade del paese.
Trovo davvero bravo questo autore.
La sua penna sopraffina è capace di tradurre in parole, senza filtri, il magma umorale dell’animo umano, mostrando una rara capacità nel raccontarne il lato oscuro, ma anche la voglia di riscatto.
Ne apprezzo poi il grande coraggio nel denunciare la pochezza e la precarietà della condizione umana, e il perbenismo vuoto e bieco che porta alla distruzione dei sentimenti belli e autentici.
Recensione di Laura Pancini
L`INGRATO. Novella di Maremma Sacha Naspini
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