L’INTELLETTUALE ANTIFASCISTA -Ritratto di Leone Ginzburg, di Angelo D’Orsi
Biografia documentata di Leone Ginzburg, italiano di origini russe, intellettuale (è tra i fondatori della casa editrice Einaudi) e appunto antifascista.
Ho trovato questo libro molto interessante per due motivi.
Innanzitutto perché Leone Ginzburg è stato, tra i suoi coevi, un personaggio di spicco sia in ambito di “cultura” (era tra i principali curatori della sopracitata casa editrice, ma egli stesso scriveva saggi e articoli su filologia e politica, traduceva romanzi dal russo, oltre ad insegnare all’università) sia in ambito di impegno politico e lotta antifascista (membro sia di Giustizia e Libertà che del Partito d’Azione). Eppure nonostante questo suo ruolo “centrale” nella vita politica e culturale dell’Italia degIi anni ’20, 30’ e 40’ di Leone Ginzburg è rimasto davvero molto poco. In tal senso questo saggio è significativo: perché riesce a raccontare, in modo scorrevole e non banale, la storia di Leone, quello che ha fatto e soprattutto la sua visione delle cose.
Il secondo motivo di interesse è che questo saggio non si limita a raccontare Leone Ginzburg e la sua vita, ma fa un quadro vivace della realtà torinese in cui il russo si muoveva. E’ infatti incredibile il numero di “intellettuali” di alto valore che a Torino sono vissuti facendo parte della stessa “compagnia” (perdonatemi il termine). E nel libro si racconta proprio di questi uomini e queste donne (poche in realtà): ci sono ovviamente gli amici storici di Leone (Pavese e Bobbio), ci sono Natalia e la sua famiglia, ci sono i suoi maestri (Croce e Monti) e tanti di quei “ragazzi” che con Leone hanno condiviso passione per la letteratura ed impegno politico (Massimo Mila, Sion Segre, Carlo Levi, Vittorio Foa, etc.). Angelo D’Orsi racconta di tutti loro, utilizzando documenti ufficiali e lettere personali, per far immergere il lettore in quella realtà storica e far comprendere il valore di quanto è stato fatto.
Nei temi è quindi un libro strameritevole; quanto allo stile, io che non sono avvezza a leggere saggi l’ho trovato piacevole. Ci sono molte citazioni (di libri, lettere, documenti ufficiali) ma non appesantiscono la lettura, anzi aiutano a contestualizzare ciò che viene raccontato. Solo nella parte degli anni universitari la scorrevolezza si riduce e ho fatto un po’ fatica a stare dietro ai nomi di tutti i professori e a tutte le loro storie.
Il mio voto finale è quindi alto (8).
Mi sento di consigliarlo a chiunque abbia amato Lessico Familiare e a tutti coloro che vogliono sapere un po’ di più della storia del nostro Paese.
Recensione di Tiziana Borra
L’INTELLETTUALE ANTIFASCISTA Ritratto di Leone Ginzburg Angelo D’Orsi
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