L’IRA DI DIO Costanza DiQuattro

L’IRA DI DIO, di Costanza DiQuattro (Baldini*Castoldi – febbraio 2024)



“ Essere consci dei propri peccati e amarli come si ama la vita, come si ama il giorno infuocato, è una condanna sospesa. Una felicità ingrata che prima o poi chiederà conto al futuro”.

Il romanzo è ambientato nel 1693, a Ibla (ovvero Ragusa Ibla centro storico del comune di Ragusa situato nell’area sudorientale della Sicilia, a sud dei Monti Iblei) che proprio in quell’anno subì un devastante terremoto. Dopo il terremoto, la città di Ragusa antica fu ricostruita attuando cantieri che produssero opere, edifici e monumenti di gusto tardo barocco In essa risultano presenti ben 14 dei 18 monumenti della città di Ragusa oggi iscritti nel patrimonio dell’umanità. Ritornando al romanzo, Ibla era la terra dov’era presente la Santa Inquisizione, i governatori regi, i notabile e i viddrani (cioè il popolino in tutte le sue varie sfaccettature). In questa terra è nato Padre Bernardo, di nobili e antichi natali, a cui il sacerdozio è stato imposto ed è stato accettato con una accondiscendenza che continuamente lo tormenta. E’ più votato ad altro che a Dio. Più” dominato dalle passioni eppure vinto dalle responsabilità”.

 

 

Troverà l’amore in Teresina, donna bellissima e solare che gli donerà qualcosa di inaspettato ma questa breve felicità si dovrà scontrare sia con la natura ( il terremoto) sia con antichi rancori familiari (la madre, Padre Fernando) . Le uniche persone che lo capiscono e confortano sono l’amato fratello Eligio e Padre Costante. Padre Bernardo ha sentito sempre su di se due pesanti fardelli: essere “figlio sbagliato” perché ha involontariamente compromesso la salute del fratello e quello che “vive nel peccato” . In queste due colpe continua a macerare la sua esistenza che culminerà con il devastante terremoto. Quello che viene visto come “L’ira di Dio”, un castigo aspettato e temuto per le colpe commesse. Le pagine che narrano dell’evento sono le più dense e coinvolgenti e tutte concentrate sugli effetti materiali e psicologici sulla popolazione e il bisogno di vita dietro la catastrofe, la ricostruzione, la rinascita. Sullo sfondo della narrazione c’è la Sicilia: terra calda, sanguigna , dissoluta ma pur sempre umana e ferita.

La lettura di questo romanzo è bella e coinvolgente e ti consente di percepire l’evoluzione psicologica di un personaggio molto complesso qual è Padre Bernardo fino al suo finale nel quale trova, finalmente, il cammino indicatogli da Dio

Recensione di Lidia Campanile

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