L’ISOLA DEI BATTITI DEL CUORE, di Laura Imai Messina (Piemme)
Shuichi, illustratore 40enne ,torna a Kamakura (Giappone) nella cittadina dove ha trascorso la sua infanzia per il funerale della madre. Qui nella vecchia abitazione, affiorano i ricordi di quando era bambino, sono confusi però e talvolta crede che alcuni avvenimenti non siano realmente accaduti , ma che li abbia solo immaginati , ha subito un intervento al petto di cui non ricorda molto, ha una cicatrice ed ogni sera ,da sempre ausculta ossessivamente il proprio cuore.
La madre x impedirgli di soffrire e proteggerlo ,gli ha manipolato i ricordi più dolorosi , ma questo lo ha portato a chiudersi verso i dispiaceri della vita evitandogli però di viverla e di affrontarli per poi andare avanti. In quei giorni che vive nella città natia cerca di fare pulizie raccattando i resti del passato custoditi dalla madre nella sua casa e in giardino ,nota però che nei pressi dell’ abitazione, si aggira uno strano bambino che scoprirà chiamarsi Kenta.
I due dopo vari approcci , stringono un’inconsueta e intima amicizia che li porterà ad aprirsi e… Nel sud- ovest del Giappone c è una piccola isola chiamata: Teshima, sulla punta orientale di questa, c’è un minuscolo edificio in cui sono catalogate le pulsazioni del cuore di migliaia di persone che vengono da ogni parte del mondo , si chiama ” l’Archivio dei battiti del cuore ” in giapponese ” Shinzo -on no Akaibu.
È un romanzo profondo e sentito come i battiti del cuore, (doki doki) che possono essere accelerati, lenti, agitati, indicando così emozioni, attese , cambiamenti. È un racconto che scava nel passato, nei ricordi , nelle paure mai affrontate , nelle tragedie tenute nascoste nella mente e nel cuore per non far penetrare la sofferenza, ma così facendo le ferite non vengono rimarginate , solo vivendo il presente ed affrontando il passato, si può guardare con occhi diversi, un futuro luminoso .
Recensione di Stefania Panzeri
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