L’ISOLA DEI CACCIATORI DI UCCELLI, di Peter May
Il corpo massiccio, strangolato, spogliato e violato di Angus Macritchie, detto Angel, viene ritrovato in una lercia rimessa di barche, a Lewis, l’isola più a nord dell’Arcipelago delle Ebridi Esterne, in Scozia.
Ancora in lutto per la morte prematura del figlio, l’ispettore viene quindi spedito sull’isola per collaborare con la polizia locale. Ma quei luoghi non gli sono ignoti: a Lewis, infatti, ci è nato e cresciuto.
E conosceva pure Angel.
Da quell’isola è quasi scappato, poco più che adolescente ed ora, quasi diciotto anni dopo, sta per farvi ritorno.
Le indagini in corso, si alternano ai flashback con cui lo stesso Fin, in prima persona, ripercorre le tappe fondamentali della sua vita. Si sviluppano due piani temporali differenti, ma che si intrecciano perfettamente, armoniosamente, senza spezzare il ritmo incessante della narrazione.
Recensione di Chiara Castellucci
L’ISOLA DEI CACCIATORI DI UCCELLI Peter May
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