L’ISOLA DEI SENZA MEMORIA Yoko Ogawa

L'ISOLA DEI SENZA MEMORIA Yoko Ogawa Recensioni Libri e News Unlibro

L’ISOLA DEI SENZA MEMORIA, di Yoko Ogawa (Il Saggiatore)

È una fiaba allegorica e oscura sul potere della memoria e sul vuoto che la sua perdita determina.
In un luogo e in un tempo indefinito le persone che lo abitano smettono di ricordare.

 

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Improvvisamente qualcosa sparisce e con essa ne scompare la memoria e, piano piano, il cuore si deteriora.
Ogni sparizione avviene di notte quando inspiegabilmente qualcosa viene cancellato dalla mente, gli oggetti destinati a scomparire vibrano nell’aria come nuvole fluttuanti.

Così spariscono gli uccelli, i traghetti, il suono del carillon, le fotografie e dolorosamente il profumo delle rose; i fiori vengono gettati nel fiume perché senza memoria divengono inutili, gli abitanti dell’isola non ricordano più i traghetti e non sanno più andarsene, le fotografie vengono distrutte e con esse i sentimenti più profondi come l’amore e la gioia di chi ha scattato la foto e la nostalgia di chi la guarda.

Gli abitanti dell’isola bruciano i libri su un rogo per disfarsi di quegli oggetti di carta divenuti inutili poiché nessuno è in grado di farne uso.

 

Si instaura un regime totalitario, la dittatura della caccia ai ricordi e la Polizia Segreta vigila sull’oblio collettivo, individuando tramite esame del DNA coloro che non riescono a dimenticare, così viene perseguitato chi vorrebbe ricordare i libri come l’io narrante ed il suo editore che ritroviamo impegnati a difendere la memoria attraverso la narrazione scritta, baluardo contro la cancellazione della coscienza ed i cuori inconsistenti pieni solo di vuoto.

La perdita della memoria equivale alla perdita dell’umanità ma i ricordi fluttuano sul fondo dell’acqua dove non arriva la luce, occorre raccoglierli e riportarli in superficie. Solo così ci sarà speranza di preservare il cuore.

“…. Il tempo continua a scorrere senza paura di nulla e senza obbedire a nessuno….”.

L’emozione che mi ha trasmesso questo libro è stata forte e si è insinuata sottilmente in me lasciando una traccia potente.

 

Ho ha lungo pensato, cercando nella mia memoria, quale altra narrazione mi avesse trasmesso questa particolare sensazione che già riconoscevo. E, in un angolo, ho ritrovato l’emozione di quando lessi Cecità di Saramago e ho pensato che nulla siamo senza memoria e quanto la privazione di essa possa essere devastante ed essere perdita di umanità.
infine, a tutti gli amici di questo gruppo, dico grazie perché il vostro rievocare libri magari letti trenta anni fa mi induce a ricordarli e a riviverne l’atmosfera.

“Chi brucia i libri prima o poi brucerà le persone….”

Recensione di Marilena Ratto

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