L’ISOLA DELLE ANIME, di Johanna Holmström (Beat)
In questo periodo sto leggendo diversi libri di autori nordeuropei e così in questi giorni mi sono dedicata a “L’isola delle anime” di Johanna Holmström, una scrittrice finlandese di lingua svedese.
Ambientato a Själö, una piccola isola dove era ospitato dapprima un lebbrosario e dove poi sono state realmente recluse le donne considerate malate di mente ed incurabili (vi finivano le pazienti che non avevano speranza di tornare ad una vita normale e che venivano allontanate dalle loro famiglie e dai loro affetti), “L’isola delle anime” è un racconto corale, fatto dalle storie di diverse figure femminili che sono vissute per buona parte della loro vita in questo luogo sperduto, con una narrazione che colpisce il lettore in maniera intensa e coinvolgente, portandolo ad una riflessione su cosa si intendeva (e forse si intende ancora) per follia e sulla segregazione che spesso questa ha comportato.
E leggendo le storie di Kristina e poi quelle di Elli, Karin e Martha, ma anche quella dell’infermiera Sigrid, ci si renderà conto di cosa significavano quei luoghi dove venivano allontanate le donne che trovavano difficoltà nel vivere una vita dura, spesso di marginalità e di sottomissione quando non addirittura di violenza. Storie di segregazione da parte di una società che non capiva o non accettava i loro errori, i loro atteggiamenti non conformi alle regole o semplicemente la loro esistenza; segregazione senza speranza, che spesso aumentava il loro disagio, annullandone la personalità in situazioni in cui si alternavano la mancanza di ogni speranza di salvezza e la nostalgia degli affetti lontani.
Eppure queste donne, o almeno alcune di esse, troveranno proprio nei rapporti tra di loro e con le infermiere che le seguono più da vicino, così come in piccole azioni quotidiane come prendersi cura di un piccolo pezzetto di terra, un senso di condivisione e di appartenenza, cioè quanto di più simile ad un sentimento di rifugio e di casa, anche se questo può sembrare impossibile in un luogo dimenticato da tutti.
Decisamente un libro duro ma che vale la pena di leggere.
Recensione di Ale Fortebraccio
L’ISOLA DELLE ANIME Johanna Holmström
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