L’ISOLA E IL TEMPO Claudia Lanteri

L’ISOLA E IL TEMPO, di Claudia Lanteri (Einaudi – aprile 2024)

«La configurazione di uno scenario, a discapito di altri scenari possibili». Questa la definizione di Romanzo, dalla voce dell’autrice, ad inizio serata.

Una serata estiva, senza un filo di vento, in un cortile ferrarese. Al calar del sole, un frinire di cicale ci accompagna nel dispiegamento di questo scenario.

Ci avviciniamo all’isola senza nome, di fronte alla ‘Mpidusa, scostando poco a poco quel velo di mistero che avvolge la storia.

Un naufragio avvenuto in circostanze poco chiare, un cadavere, un superstite. Una indagine presto destinata ad una frettolosa conclusione.

La ricerca della verità e il desiderio di giustizia, diventano per il narratore (Nonò, da ragazzino, Nofriu, da adulto) la sola ragione d’esistere.

Le isole, si sa, possono essere case senza finestre, ariose e soleggiate, ma anche prigioni da cui si rischia di non riuscire a evadere.

Così le voci di Nofriu e di Nonò si mischiano e si sovrappongono, si abbracciano in una danza scandita dal trascorrere delle stagioni. La ricerca di una verità diventa a distanza di decenni una ossessione che non lascia via di scampo.

Una lingua antica e fresca al tempo stesso, speziata e musicale, ci culla avanti e indietro nel tempo, in un continuo alternarsi fra passato e presente, sogno e memoria, testimonianza e ricordo.

Mentre leggiamo, ci accorgiamo che stiamo respirando insieme alla pagina scritta. Poco a poco, quel velo di mistero un po’ si scosta e un po’ ci si para nuovamente davanti agli occhi, un po’ svela e un po’ nasconde, ondeggiando e svolazzando, come una tenda mossa dal vento.

Claudia Lanteri

“L’isola e il tempo”

Einaudi editore.

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