L’ISOLA IN VIA DEGLI UCCELLI, di Uri Orlev
«L’Olocausto è la mia infanzia e c’erano molte cose belle e
divertenti allora, che non si possono avere se si cresce
invece in tempo di pace. »
Un racconto che più che un racconto è una lunga favola, ambientata nel ghetto di Varsavia durante la deportazione degli ebrei nei campi di sterminio.
Un ragazzino che ha un solo ordine a cui obbedire: Aspettare. E questo comprende anche il non vacillare mai, non perdere per un solo istante la speranza che le parole del padre, che gli ha assicurato che tornerà a riprenderlo appena possibile, non possano essere vere. E così vive da solo per mesi, si procaccia il cibo, si difende in una città deserta ma che sembra giungla spietata.
Con la certezza che per lui le parole del padre sono più forti della guerra, dei tedeschi, dell’odio. Di tutto.
Una bella lettura. Un raggio di sole in un mondo grigio e difficile.
“Era impossibile credere che un popolo civile come quello tedesco potesse fare una cosa simile. Era difficile crederlo anche dopo che dei testimoni fuggiti dai campi vennero a raccontarcelo.”
1 Trackback / Pingback