LO SCUDO DI TALOS, di Valerio Massimo Manfredi.
Sullo sfondo storico della famosa battaglia delle Termopili in cui 300 valorosi soldati spartani al comando di Re Leonidas, si sacrificarono nel battersi con l’infinito esercito di Re Serse, si narra la storia di un bambino, Kleidemos, della stirpe dei Kleomenidi.
Nato imperfetto, secondo la dura legge spartana, doveva essere sacrificato ai lupi abbandonandolo sulla montagna in una notte buia e tempestosa. Eppure per quel bambino gli dei avevano un destino diverso perché il mattino dopo il pastore ilota Kritolaos lo trova e lo affida alla figlia crescendolo come un nipote ma allenandolo come un guerriero. Così, Talos, questo il nome scelto per lui, cresce tra gli iloti e ascolta rapito le profezie e le storie di riscatto della stirpe di suo nonno.
Ma dentro di sé ribolle un desiderio a cui non riesce a dare spiegazione, un anelito di rivincita e battaglia a cui il suo fisico storpio sembra non appartenere. Questa è la storia di un uomo nato due volte, con due nomi, con due madri, figlio di due popoli che tra loro si odiano, uno fatto schiavo dall’altro e quello schiavo aspetta da secoli il suo re vendicatore in grado di indossare l’armatura del suo antenato con l’elmo ricoperto da denti di lupo.
Che destino sceglierà di seguire Talos, quello del suo sangue o quello del suo cuore dove trova spazio anche la bella Antinea, unica donna che abbia mai amato? Il destino lo porta molto lontano dalle sue origini e conosce cultura e misteri dell’Oriente aspettando un segno che lo faccia decidere su quale strada gli dei gli hanno riservato.
Una storia nella storia che ci insegnerà i costumi e le tradizioni di Sparta e sull’educazione dura destinata ai loro figli maschi, futuri soldati indomiti, destinati a vincere o a morire per la loro libertà.
Recensione di Evelina Loffredi
Titolo presente nella Rassegna dei libri più letti e commentati a Settembre 2020
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