LONGBOURN HOUSE, di Jo Baker (Einaudi)
Mi sono spesso domandata quale sia veramente la scrittura creativa, a cominciare da quella praticata da laboratori ad hoc, dagli esercizi di stile ( alcuni veramente ” nobili”), da riscritture a misura di scolari (Rodari docet). O piuttosto, non sarà che l’unica vera scrittura creativa sia solo quella che si eleva a letteratura ?
Jo Baker insegna scrittura creativa all’ Università di Lancaster ed ha ideato un romanzo “servendosi” dello stratagemma di adottare un punto di vista diverso nella narrazione della storia: e questo a me piace sempre. O meglio, considera la storia come materia già esistente e ne trae ispirazione: tale realtà è quella di Orgoglio e pregiudizio. Il nuovo punto di vista è quello ( il “non detto” nell’originale) della servitù di casa Bennet: personaggi, giovani e meno giovani, con le loro vite, il loro lavoro faticoso e non sempre riconosciuto, i loro sogni, si muovono non intorno ai personaggi famosi ed alle loro vicende, ma assolutamente in primo piano.
È un affresco ( scusate il luogo comune) dell’ Inghilterra dell’Ottocento che mette in sottofondo le vicende già note e dà voce , pensieri e corpo a coloro che nel romanzo della Austen rimangono nell’ ombra . E non solo nei romanzi…
Lettura piacevolissima, distensiva, come si suole dire “estiva”
Recensione di Maria Guidi
LONGBOURN HOUSE Jo Baker
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