LULLABY ROAD. La serie del deserto Vol. 2, di James Anderson (NN Editore)
Un po’ di tempo fa avevo letto Il diner del deserto che mi era veramente piaciuto molto; poi mi sono presa una parentesi dagli scrittori nordamericani ( Kent Haruf, Jesmin Ward, Cormac Mc Carthy ed altri) per riprendere più recentemente con Ivan Doig (Il racconto del barista, Il canto del lavoro, L’ultima corriera per la saggezza) e poi ora ancora di nuovo con James Andersen ed il suo secondo libro della serie del deserto, Lullaby road. E così ritroviamo Ben Jones, che alla guida del suo camion si muove lungo la statale 117 che attraversa lo Utah, rifornendo di generi di prima necessità, e non solo, gli abitanti della zona che lui stesso definisce come topi del deserto; l’uomo, cinquantenne e solitario, per metà indiano e per metà ebreo, dopo la morte dell’amata Claire ha stabilito un bel legame con la giovane Ginny, che ospita con la figlioletta nata da poco in una parte della sua casa, comportandosi come un buon amico se non addirittura come un padre.
La sua vita, scandita dai soliti viaggi, un bel giorno si complica perché il nostro uomo si trova affibbiati, mentre sta per partire per le sue solite consegne, la figlia neonata di Ginny, Annabel, ed un bambino, forse il figlio di un conoscente- il gommista Pedro-, che è accompagnato da un cane che sembra volerlo proteggere da tutto e da tutti. Ben comincia così, il suo viaggio, in un giorno d’inverno in cui il clima del deserto è particolarmente inclemente, viaggio in cui gliene capitano di tutte e di più, a cominciare con uno scontro con un altro mezzo pesante, per fortuna senza troppi danni, per continuare con un incidente in cui resta coinvolto uno dei personaggi che abbiamo già conosciuto nel primo libro della serie, il predicatore John, una specie di Cristo moderno che trascina la sua croce lungo l’asfalto della statale e con il quale Ben si ferma spesso a parlare lungo il bordo della strada fumando una sigaretta immaginaria.
Un libro gustosissimo, on the road assieme a Ben su e giù per la strada nel deserto, facendo un bel po’ di incontri con personaggi nuovi e vecchi: il vecchio Walt, il gestore del diner del deserto e padre dell’amata Claire, Andy, un poliziotto mormone che, quando si toglie il cappello, va considerato un amico, Roy Cuthbert, un cowboy in bicicletta con una adorazione per la propria pistola, e tante altre figure, scontrose e più o meno disponibili, la maggior parte delle quali ha un segreto da nascondere.
Leggendo questo libro non potremo fare a meno di amare Ben, qui nella sua veste di uomo disponibile e buono, ma anche resteremo affascinati dalla bella ambientazione nell’inospitale, ma pieno di fascino, deserto in pieno inverno; ameremo anche le figure dei bambini, della urlante e sempre affamata Annabel e dell’altro bimbo così silenzioso e pieno di misteri. Purtroppo non ci sono notizie di un terzo capitolo di questa serie ma d’altra parte sono molti i fili narrativi lasciati in sospeso, tanto che ci possiamo permettere di sperare che presto ritroveremo Ben per intraprendere con lui una meravigliosa “desertica” avventura.
Recensione di Ale Fortebraccio
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