L’ULTIMA SONATA, di Cristina Rava (Garzanti)
E così ho concluso il ciclo dei gialli della serie di Ardelia Spinola, che avevo cominciato per caso proprio dall’ultimo (Il pozzo della discordia). Mi restano a questo punto ancora da leggere tre gialli della serie di Rebaudengo di cui due ( Di punto in bianco ed I segreti del professore) sono antecedenti a Il pozzo della discordia mentre Il tessitore è l’ultimo in assoluto scritto da questa feconda scrittrice. Perché è vero che ogni libro ha la sua conclusione ma leggere i libri di entrambe le serie in sequenza temporale ti consente di vedere gli sviluppi nel tempo delle relazioni interpersonali e comprendere meglio anche le personalità, le emozioni, i pensieri dei vari personaggi, in primis quello della nostra Ardelia, che ormai è diventata un’amica che ci fa gioire della sua felicità e dolere con lei delle sue delusioni.
Ma a che punto della storia siamo con L’Ultima sonata? Ci sono i ben noti personaggi che abbiamo imparato a conoscere dai vari libri delle due serie: Gabriel Steiner, il quasi zio, psichiatra, uomo dai mille ingegni e dai molti misteri; Doina, la fedele segretaria, sempre più vicina ad essere una cara amica e confidente, felicemente sposata con Ughetto, il suo aiutante all’obitorio; il pm Ugo Bottini, legato ad Ardelia non solo dal lavoro ma anche da una cara amicizia; Arturo, il bell’alchimista ex manager, adesso apicoltore ed erborista, di cui si è innamorata e con cui ha ormai una storia sentimentale che si va sempre più consolidando.
Compare in questo ultimo libro anche un nuovo personaggio, che affascina la nostra dottoressa: una pianista, anche insegnante di musica, Norma Picolit, una donna che potrebbe diventare una grande amica per la sintonia che si stabilisce tra le due donne, se non fosse per qualche bugia che Ardelia scopre e che la rende un po’ diffidente.
Ci sono sempre i diversi gatti che vivono nelle diverse case che Ardelia frequenta, c’è la solita ambientazione ad Albenga e nel retroterra ligure con qualche incursione in Piemonte; ci sono gli omicidi che coinvolgono Ardelia , non solo per la sua professione di medico legale, ma soprattutto stimolandone la vena investigativa sino, qualche volta, a farle rischiare la vita.
In questo romanzo c’è anche un bel sottofondo di musica classica, alcuni accenni a come sta vivendo la scoperta di non essere la figlia di quello che per tanti anni aveva ritenuto suo padre ed alle scelte che ha fatto rispetto alle sue radici di recente conosciute.
Ricompare anche il commissario Rebaudengo, ormai in pensione ma che continua a collaborare come profiler alla risoluzione di alcuni casi.
Insomma tanta carne al fuoco, trattata come sempre da Cristina Rava con la solita maestria; anche questo un libro, forse un po’ più serio e riflessivo dei precedenti, non può assolutamente mancare tra le letture di chi ama questa scrittrice ed i suoi personaggi.
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