L’ULTIMO MAGO, di Francesca Diotallevi (Neri Pozza – aprile 2024)
Ma io, vedete, sono un grande seguace delle casualità. Lei che dice, Giacosa? Al concatenarsi delle coincidenze si deve dare il nome di destino o magia?
Appuntamento al buio con la Diotallevi, mai letta fino ad adesso. Leggo questo libro dietro consiglio di una lettrice fidata. Ed eccomi che già dalle prime pagine sono a Torino, sono in ambienti frequentati da gente colta e rinomata, vedo vestiti lunghi con guanti fino a sopra il gomito. Li conosco Nino, Miriam, Gustavo Rol, conosco Giorgio ed ho la fortuna di fare una esperienza nuova, “soprannaturale”.
In quelle serate Rol permette ai partecipanti di ascoltare anime importanti, di vedere cose incredibili e di ascoltarle. Protagonista però non “l’ultimo mago” bensì una storia d’amore.
Un amore nato in giovane età e svanito per colpa dell’orgoglio.
La vita offre magia più volte di quanto si creda eppure è più facile credere che non sia così.
E poi si incontra un mago e la magia diventa palpabile, incedibile…e cosa si fa?
Ci si apre a nuove visioni e ci si lascia stupire o ci si ossessiona in domande e ricerche?
E l’amore é magia? Ed è facile credere a questa magia o è più facile rovinare tutto?
La Diotallevi scrive con una penna a mio avviso molto talentuosa, riesce a donare dettagli capaci di far “vedere” tutto al lettore. La scrittura è un dono e lei lo ha.
Ho iniziato il libro con scetticismo mentre cercavo letture allettanti e mi sono ritrovata incollata.
Tra l’altro Gustavo Rol é davvero esistito e la narrazione su di lui è le sue serate sono realistiche ed é evidente siano frutto di studio.
Finendo di leggere l’ultima pagina mi sono sentita autorizzata a credere alla magia, qualunque sia la forma in cui mi si manifesta…
Perché alla fine la vita offre talmente tante occasioni di stupore che è un peccato perdersi dietro alla vivisezione di tutto.
Recensione di Maria Elena Bianco
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