L’UOMO DI PIETROBURGO Ken Follett

L’UOMO DI PIETROBURGO, di Ken Follett (Mondadori)

Veloce, appassionante, mai banale. Un thriller storico che rivela tutto il “mestiere” di Ken Follett.

L’inquadramento storico è davvero perfetto e particolarmente fascinoso. Siamo a Londra nel 1914 e il governo inglese cerca di ottenere l’alleanza politico-militare della Russia in previsione dello scoppio di un conflitto fra le potenze europee (la prima guerra mondiale è alle porte e l’attentato di Sarajevo che ne è l’incipit fa parte, in modo marginale, della narrazione del romanzo).

Churchill, al tempo ministro della marina inglese, chiede al conte Walden di condurre la trattativa per conto del governo. Walden ha una moglie russa, la nobile Lydia, e l’uomo incaricato dallo Zar della trattativa, il principe Orlov, è nipote di lei e sarà ospitato nella sontuosa residenza degli zii.

Ma l’anarchico russo Feliks vuole impedire che i contadini russi muoiano a migliaia in una guerra contro l’Austra-Ungheria e decide di sabotare la trattativa assassinando Orlov.

Questo è lo schema essenziale ma c’è molto di più. La società inglese del tempo con le contraddizioni di un’aristocrazia opulenta e decadente, la politica liberale, la realtà degli esuli anarchici, le suffragette che lottano accanitamente per il voto alle donne, la guerra alle porte e la situazione europea.

In questo splendido substrato storico si inseriscono magistralmente le storie personali dei protagonisti che si conoscono bene… il mondo è piccolo e ci sono diverse sorprese.

Naturalmente non anticipo nulla. Dico solo che nella parte finale c’è una straordinaria accelerazione e tutti i nodi vengono inevitabilmente al pettine. Le ultime 60-70 pagine le ho dovute finire a notte fonda. Dovevo sapere assolutamente come andava a finire!

Un romanzo piacevolissimo. Consigliato.

Recensione di Stefano Benucci

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