MACCHINE COME ME Ian McEwan

MACCHINE COME ME Ian McEwan Recensioni Libri e News

MACCHINE COME ME, di Ian McEwan

recensione 1

Ultima recensione di questo 2020…un romanzo potente che solleva mille quesiti sul mondo che ci circonda, sul progresso che rischia di fagocitarci, sulle mille contraddizioni della natura umana, sull’etica, la vendetta, la giustizia, la verità e il perdono.

Ian McEwan con una lucidità fredda e razionale riesce a scavare in quei dubbi che ci trasciniamo per tutta l’esistenza.

Siamo in un 1982 alternativo: i Beatles si sono appena riuniti, l’attentato di Kennedy è fallito e la guerra delle Falkland si è conclusa con la sconfitta dell’Inghilterra.

 

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Sul mercato sono stati immessi 25 prototipi di umanoidi perfettamente realistici: 13 Eve e 12 Adam.

“Un mito della creazione trasformato in realtà, un atto di mostruoso narcisismo…cercavamo di sottrarci alla nostra condizione mortale, di affrontare se non di sostituire la divinità con un io esemplare”

Una sorta di Frankenstein moderno.

Venduto come articolo da compagnia, sparring partner intellettuale, amico e factotum in grado di lavare i piatti, fare letti e “pensare”.

Un mix di elettronica e antropologia, con una personalità complessa, per farla breve “un’esaltazione della mente umana”.

 

 

Durante tutta la lettura ho fatto fatica a distinguere Adam da Charlie, il suo “padrone”, non l’ho mai percepito come un prototipo da laboratorio.

Adam respira, Adam parla senza inflessioni metalliche, Adam ha la pelle calda e vellutata, ma soprattutto Adam pensa, Adam “sente”, ADAM AMA.

“Non posso cambiare i miei sentimenti. Quelli me li devi consentire. Ho sentimenti profondi. Più di quanto sia in grado di esprimere”

Adam è forse il vero eroe, non umano, del romanzo.

Adam vede la vita come aspirazione alla giustizia e al miglioramento individuale. Adam risponde a un sistema di principi morali e antepone il bene collettivo al proprio. Si dimostra immune ai compromessi e alle bassezze strategiche degli uomini che invece agiscono solo spinti da egoismo e amor proprio. Charlie vive invece una vita di compromessi, è poco credibile, ha mille paure e mille insicurezze, Charlie alla fine perde il controllo sull’esistenza.

Se l’amore e il pensiero non sono possibili senza un io, se Adam sa di esistere, prova sensazioni, impara tutto quello che può, prende iniziative, cosa lo differenzia dall’uomo?

 

 

La sua perfezione in un mondo imperfetto!

Un mondo fatto di contraddizioni: milioni di individui che vivono nella povertà quando ci sarebbe il necessario per tutti; danneggiamo il pianeta sapendo che è l’unica nostra casa; amiamo gli esseri viventi ma permettiamo l’estinzione in massa di intere specie.

A tutto questo noi ci siamo ormai abituati…la mente artificiale non ha le stesse difese.

Adam è in grado di porsi dilemmi morali ma non può risolverli che con soluzioni nette, non è programmato per concepire eccezioni.

E quindi in un mondo fatto di contraddizioni lui macchina intelligente e consapevole non ha difese e il suo male di vivere diventa intollerabile.

“Col tempo, coi miglioramenti…vi supereremo…vi sopravviveremo…pur volendovi bene.

Dovete credermi, non c’è alcun senso di trionfo nei miei versi…solo rimpianto…

L’autunno a noi

promette primavera

a voi l’inverno”

Buone letture, Buon Anno, Buona Vita!

Recensione di Cristina Costa

 

 

Recensione 2

Facciamo una doverosa premessa: quando si tratta di recensire un’opera di Ian Mcewan non sono imparziale perché ho davanti il lavoro del mio autore preferito che mai mi ha delusa.

E non l’ha fatto neanche questa volta, seppur il romanzo sia decisamente lento all’inizio, con il proseguire del racconto la trama si arricchisce di particolari sempre più curiosi, stupefacenti e a tratti morbosi.

 

Siamo in compagnia di Charlie un giovane uomo che vive a Londra, e che successivamente alla morte della madre riceve una ingente somma in eredità.

Charlie però decide di non investire in forme convenzionali la sua piccola fortuna ma compra uno dei pochi esemplari di androidi appena costruiti al quale viene dato il nome di Adam.

Adam costa quanto un appartamento, è eccezionalmente costruito per assomigliare all’essere umano in tutto e per tutto.
La sua pelle è morbida e calda al tatto, ha installato un sistema di idratazione che gli permette di muovere tutto il corpo, produrre sudore, roteare gli occhi, articolare parole con un accento perfettamente conforme a quello britannico, Adam è un uomo.

 

Nessuno infatti scopre la sua vera identità, Charlie lo porta spesso fuori a passeggiare, incontrano gli esercenti dei negozi, i vicini di casa, spesso si intrattiene in chiacchere con loro esattamente come uno di noi.

Nell’appartamento sopra abita Miranda, una giovane donna che presto diventerà la fidanzata di Charlie e che sarà la protagonista della seconda parte del romanzo.

In verità loro tre diventano una famiglia, le loro personalità si intrecciano inevitabilmente e questo permette a Mcewan di inserire sapientemente quel calcolo inatteso, sorprendente, spiazzante, che per me che ho letto quasi tutto, so che arriverà ma la sua bravura sta nel confondere il lettore, portarlo così vicina alla conclusione per poi ribaltare totalmente la storia.

 

È geniale.

Leggere Mcewan è un’esperienza imperdibile, le riflessioni che spesso ci regala con i suoi romanzi sono davvero spunti ricchi di interrogativi, dialoghi con la nostra coscienza, dubbi e certezze convivono nei pensieri a valle della lettura.
Fatevi un regalo, lasciatevi stregare dal gigantesco talento di uno dei più grandi maestri della letteratura contemporanea.

Recensione di Simona Bettin

Titolo presente nei consigli delle librerie 8 puntata

MACCHINE COME ME, di Ian McEwan

 

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