MAGIC, di Victoria Schwab
Primo di una trilogia (gli altri due non sono ancora stati pubblicati in italiano) fantasy e, per certi versi, distopica.
Il luogo in cui si svolge l’azione è Londra, ma non una sola, bensì quattro, diverse ma sovrapponibili, che assurgono al ruolo di protagonisti veri e propri, in quanto componenti fondamentali della trama.
Kell, il protagonista, è un mago di una razza in via di estinzione che si muove tra queste quattro Londre, contraddistinte da altrettanti colori (grigio, rosso, bianco e nero), che ne rimandano le atmosfere e le caratteristiche degli abitanti, nonché il tipo di magia che le pervade.
Non manca ovviamente la controparte femminile, a tratti irritante e ostentatamente cocciuta, che saprà però farsi valere e svolgerà un ruolo decisivo.
I personaggi sono ben delineati e le varie ambientazioni spiccano subito nell’immaginazione del lettore, anche grazie all’uso dei diversi colori, che a loro volta si legano a odori, sensazioni, rumori.
Perché sì: idea sicuramente originale quella delle quattro versioni di Londra e dei vari tipi di magia (degli elementi, del sangue e oscura) che vengono usati dal protagonista.
Perché no: inizio un po’ confuso; le descrizioni degli scontri magici perdono tantissimo messe per iscritto e il ritmo della narrazione ne risente.
Giudizio complessivo: non certo un capolavoro del fantasy, ma interessante per chi cerca un’alternativa alle solite trame trite e ritrite.
P.S. Hanno acquistato i diritti cinematografici per trarne un film.
Recensione di Ilaria Bondani
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