MARIA, di Lalla Romano (Einaudi – luglio 2021)
Penso che bisogna regalarsi nella vita momenti come quello che vivo ora a fine lettura di “Maria” di Lalla Romano. Momenti in cui si gode del tempo trascorso con una lettura così ricca di spunti e riflessioni.
Parto col dire che pochi descrivono o hanno descritto così bene la semplicità.
Maria è il racconto che la scrittrice fa di una donna che faceva la domestica al suo servizio. Intorno a questa donna girerà tutto il racconto e solo in rapporto a lei le relazioni familiari ed amicali verranno descritte con dovizia di particolari. È lei la protagonista e le sue parole ed i suoi comportamenti saranno osservate da vicino.
La scelta di tale attenzione verso l’indiscussa protagonista viene mossa dalla Romano dall’affetto profondo che nutre per questa donna semplice che seguirà la sua casa per vent’anni, dal matrimonio della coppia, passando per la nascita del loro bambino fino all’allontanamento di Maria che sceglierà di occuparsi della cura di un suo vecchio parente infermo.
In tutto questo si legge un movimento rispettoso e sobrio della donna che rinuncerà a costruirsi una famiglia propria pur di mantenere fede a parole date. Essere a servizio presso una famiglia voleva dire anche continuare a seguirla, c’era una sorta di devozione nelle decisioni intraprese a monte. Speciale è il rapporto tra Maria e il bambino della coppia. Legati entrambi al punto di rivedersi anche a distanza e sempre con modi e gesti di non disturbo verso i genitori del “bambino”.
Che dire poi della scrittura di Lalla Romano? Essenziale, apparentemente semplice. Periodi brevi, virgole che danno peso alla spiegazione, a volte un italiano antico, desueto e poetico ma tanto, tanto bello. Pubblicato da Vittorini nel ’53, decantato da Montale, amato da tanti letterati “Maria” merita di essere conosciuto molto di più di quanto lo sia oggi. Penso che sia un piccolo gioiello.
Recensione di Maria Bal
MARIA Lalla Romano
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