MARINA BELLEZZA, di Silvia Avallone (Rizzoli)
A cosa si è disposti a rinunciare per guadagnare qualcos’altro? A cosa si è disposti a rinunciare per cambiare la propria vita?
Dopo aver letto “Acciaio” di Silvia Avallone (che ho trovato davvero notevole) ho scelto di leggere il sui secondo romanzo, “Marina Bellezza”.
La vicenda è incentrata sulla storia di due ventenni, Marina Bellezza, aspirante cantante che dal biellese tenta il colpo grosso, e Andrea Caucino, introverso e con un sogno controcorrente; diversi da tutti gli altri, con storie che li hanno resi diversi e unici.
Il romanzo inizia proprio la sera in cui i due si rincontrano, dopo tre anni e, inconsapevolmente, in un momento cruciale della vita di entrambi, mettono in moto un meccanismo che li porterà a volere, a fare delle scelte, a rinunciare, a provarci e riprovarci.
Lo stile della Avallone è simile a quello del precedente “Acciaio”; forse – almeno nelle prime pagine – un pochino meno incisivo e personale. Ma poi, quando la vicenda comincia ad incalzare, lo stile si ritrova ed è come un caldo abbraccio.
Che dire? “Acciaio” sembra non essere stato un caso fortunato, questa seconda opera è altrettanto coinvolgente, commovente, esaltante e cruda.
Quel che mi piace di questi due romanzi è proprio la crudezza: non c’è idillio e amore perfetto, c’è la realtà, ci sono scelte da fare, da soffrire, da sperimentare.
Il finale scopritelo da soli: ne varrà la pena.
Adesso, leggerò il terzo. Per adesso, brava Silvia.
Recensione di Emanuele Bruni
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