MASCHERE. Un’indagine di Mario Conde Leonardo Padura

MASCHERE. Un’indagine di Mario Conde, di Leonardo Padura (Bompiani)

 

Tenere un romanzo sulla mensola dei libri da leggere e scovarlo solo dopo dieci anni… per scoprire di aver lasciato così tanto tempo sospesa la lettura di un capolavoro.

Mi è successo con “Maschere” di Leonardo Padura Fuentes (Bugie e inganni all’Avana: la prima indagine del Conde).

Il libro è de 1995, la mia edizione del 2003, ricevuta in regalo nel 2013.

Come da sottotitolo, è la prima indagine all’Avana, in una Cuba del 1989, del tenente Mario Conde, e fa parte di una quadrilogia.

Ancor oggi, nel 1989, quella donna aveva in sé, allo stato latente, l’istinto atavico della servitù: era una serva e, cosa anche peggiore, pensava da serva, avvolta forse nei veli invisibili ma tenaci di una genetica modellata da varie generazioni schiavizzate e vinte

 

 

Il romanzo è bellissimo e Fuentes si rivela una autore che è un pozzo di cultura, dalla narrazione splendida: disegna l’anima di un pugno di personaggi in maniera esemplare, li rende vivi, pulsano di vita e ognuno di loro resta impresso in chi legge.

L’indagine prende il via quando viene scoperto l’omicidio di un travestito, il primo caso di omicidio di questo genere.

Il problema, credeva di capire il Conde, non era l’essere, bensì l’apparire; non era l’atto, bensì la sua rappresentazione; e non era neppure il fine, bensì il mezzo come suo stesso fine: la maschera per il piacere della maschera, l’occultamento come verità suprema…”

È tutto un garbuglio da svelare, partendo da un gioco di parole fra trasfigurazione e travestito… In un ambiente omofobo, l’aiuto più concreto verrà da un personaggio straordinario e fuori dagli schemi, Alberto Marqués, omosessuale artista ormai invecchiato e duramente emarginato che nei suoi racconti ci porterà indietro fino al 1969 a Parigi, dopo l’anno epico per eccellenza, dove racconterà di Jean Paul (Sartre) e di Simone (De Beauvoir), delle loro cene insieme, delle sue aspettative di vita mai più realizzate.

 

 

Con un linguaggio crudo, sboccato e molto poetico, Leonardo Padura Fuentes ci regala un libro toccante che non è soltanto un giallo con tutti i crismi, è ancora di più; trasuda bellezza, preconcetti, storia, errori, amore, diversità, in una parola trasuda l’umanità e la disumanità di cui siamo capaci.

…e quello che vuole sapere non è troppo piacevole, l’avverto. È sordido, allarmante, scarno e quasi sempre tragico, perché è il risultato della solitudine, dell’eterna repressione, della beffa, dell’aggressione, del ribrezzo e persino della monocultura e del sottosviluppo. Mi capisce, vero?

Maschere.

Consigliatissimo.

 

Recensione di Lauretta Chiarini

MASCHERE. Un’indagine di Mario Conde Leonardo Padura

 

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