
MEGLIO DI NIENTE, di Marco Vichi (Guanda – novembre 2024)

Tempi duri per il commissario in pensione Franco Bordelli: il questore suo amico e stato trasferito e questo significa che non potrà più collaborare clandestinamente con la polizia. Ma il nostro non riesce a smettere di essere ciò che è stato per tanti anni e così si trova a gestire situazioni diverse di diversa entità lavorando nell’ombra, meglio di niente! Nel mentre continua la sua relazione sempre più consolidata con la giovane Eleonora, parla con lo spirito di sua mamma, si condanna e si assolve dialogando mentalmente con la sua coscienza incarnata nel teschio Geremia. Non mancano il rituale ritrovo conviviale con gli amici di sempre e le sue trovate spesso oltre i confini della legalità, seguendo un ideale di giustizia morale del tutto personale.
Sempre meno giallo e più concentrato sul personaggio Franco Bordelli questo romanzo risulta avvincente grazie anche ai vari eventi che scorrono paralleli (con alcuni momenti al limite del poetico e altri ad alta tensione) e ai soliti personaggi che, pur nella ritualità dei loro discorsi, e sempre un piacere ritrovare. Anche il “momento Decameron” si mantiene piacevole, grazie anche a un numero più contenuto di narratori. Più che un romanzo unico quasi un contenitore di storie, il ritratto di un uomo che non si rassegna al passare del tempo e, dopo aver vissuto fino in fondo il proprio mestiere non riesce a farne a meno, persegue un proprio ideale di legge e, allo stesso tempo, continua il suo viaggio interiore, aprendosi a nuovi orizzonti.
Recensione di Enrico Spinelli
La letteratura gialla vista dalla parte di chi indaga – il commissario Bordelli
La letteratura gialla vista dalla parte di chi indaga – il commissario Bordelli (Marco Vichi)
Commenta per primo