MEMORIE DA UNA CASA DI MORTI, di Fëdor Dostoevskij
Dostoevskij immagina di trovare un manoscritto lasciato da un nobile condannato ai lavori forzati per uxoricidio. Attraverso questo personaggio immaginario racconta non solo gli anni difficili trascorsi in una colonia penale, ma soprattutto il popolo russo, fatto di contadini, vagabondi, soldati, delinquenti, assassini. Racconta la sua solitudine, dovuta anche alla condizione di nobile, che lo differenziava dalla maggior parte degli altri detenuti. Non mancano le profonde analisi interiori dei compagni di baracca, così come le descrizioni di pochi, ma intensi, momenti di divertimento in cui si assiste ad un momentaneo ribaltamento sociale dei detenuti.
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