MIA CUGINA RACHELE, di Daphne du Maurier
Recensione 1
Ho sacrificato la pennichella e il bagno a mare per portare a termine questa lettura, decisamente intrigante. Un racconto che assorbe e coinvolge, in cui conosciamo i fatti e i personaggi da un unico punto di vista, quello del narratore protagonista.
La storia è abbastanza semplice: un bambino, Philip, che resta orfano e viene cresciuto dal cugino Ambrose, in una di quelle meravigliose tenute della campagna inglese che conosciamo da libri e film. Il loro è un mondo esclusivamente maschile, anche per la servitù. Per motivi di salute Ambrose si recherà a svernare in Italia, dove incontrerà e sposerà una giovane vedova, Rachele. Un’improvvisa malattia lo ucciderà, però, prima ancora che modifichi il testamento e la donna verrà accolta, prima con sospetto, poi con grande piacere, dalla piccola comunità.
La figura della cugina Rachele ci viene presentata in maniera sempre diversa, per come, in quel momento, lui, Philip, la vede e la giudica. Tutto ruota attorno ad una domanda: chi è veramente Rachele? Un’astuta seduttrice? Una vedova inconsolabile? Una profittatrice? Un’assassina? L’autrice ci guida in questo labirinto, in cui il lettore si perde sempre di più.
Da leggere, per riflettere su quanto sia difficile conoscere veramente qualcuno e su come sia complicato arrivare alla verità.
Recensione di Liria Cannata
Recensione 2
In Cornovaglia, verso la metà dell’Ottocento. Philip è un giovane di famiglia facoltosa, rimasto orfano da piccolo e cresciuto con lo zio, Ambrose, persona mite e schiva, scapolo convinto. I due uomini sono legati da profondo affetto, conducono una vita serena e agiata, curano con passione gli affari di famiglia. Fino a quando Ambrose, per ragioni di salute inizia a trascorrere i mesi invernali in Italia dove conosce una lontana parente, la cugina Rachele, che inaspettatamente sposa.
E che lo trattiene a lungo lontano dal nipote, fino a quando questi, insospettito dal tono delle ultime lettere ricevute dallo zio, non decide di andarlo a cercare.
In pratica il romanzo inizia qua, quando Rachele fa la sua apparizione nella vita di Philip.
Daphne du Maurier è l’autrice del libro da cui Hitchcock trasse il film Rebecca la prima moglie e in Mia cugina Rachele si trovano molti degli ingredienti di quella formula vincente.
FORSE LIEVE LIEVE SPOILER
La trama può sembrare piuttosto prevedibile, una donna affascinante e forse pericolosa che stravolge le vite monotone di chi la incontra. Ma quando si arriva alla fine del libro (che si legge benissimo e piacevolmente) ci si trova inaspettatamente a provare simpatia per la maliarda, piena di vita e di risorse, che forse ha trovato due polli da spennare ma che ha regalato loro i momenti più piacevoli che mai si sarebbero immaginati. E si sa, certe cose si pagano. Con il denaro ma anche con l’anima. E in questa storia, come a voler stabilire una specie di equilibrio tra le parti, pagano tutti.
Per amanti del genere, un ottimo libro.
Recensione di Elena Gerla
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