MIA MADRE NON DEVE SAPERE, di Chiara Francini
#Chiara2/3
Ho conosciuto Chiara a Reggio Calabria, in occasione della presentazione di un suo libro nella piccola e storica libreria della città.
Solare ed elegante, simpatica, felice di essere a Reggio Calabria- dopo ci ha svelato il perché- e gentile.
No, quel pomeriggio non presentava “Mia madre non lo deve sapere”; in quell’occasione, non ricordo il perché, non c’ero ma questa… è un’altra storia.
“Mia Madre non lo deve sapere” di Chiara Francini è, ancora, la storia di Chiara e della sua famiglia stravagante che si intreccia a quella delle zie eccentriche e del Voilà. È la storia di Giancarlo e di Angelo. È, ancora, la storia di Chiara e Federico- che sono tornati insieme- e di Eleonora, la mamma-non-mamma di Chiara che torna, con la sua rigida e ingombrante presenza, da Londra con un segreto.
E, fra vecchie e nuove certezze, scherzi, dispetti, imprevisti e paure, la vita dei personaggi- il cui carattere si impreziosisce di dettagli (anche inaspettati, ed è proprio questo che li rende umani e veri) fra le pagine del degno seguito de “Non parlare con la bocca piena”-, si arricchisce di esperienze, ci si accorge che la vita va avanti e che è il presente che è tutto da vivere, a volte con più coraggio di quello che vorremmo trovare in noi stessi… Ci si accorge che il passato può, inaspettatamente tornare e divenire presenza più o meno ingombrante per il futuro. Futuro che, come sarà per la protagonista, non possiamo che essere noi stessi a prendere in mano.
È un romanzo che parla di un amore che rinasce o che è, semplicemente, un nuovo, grande, amore.
No, non solo quello fra Chiara e Federico che, nel frattempo, sono cambiati anche loro… D’altra parte, perché Eleonora è tornata?
Un romanzo profondo e piacevole che, fra un colpo di scena e una nuova pagina di diario, è un caleidoscopio di emozioni raccontate con la sensibilità e l’ironia tipiche di Chiara Francini. Una conferma della sua straordinaria penna, del suo essere scrittrice e artista a tutto tondo. Uno stile “alto” che può permettersi ogni virtuosismo. Sincero, schietto. Pulito. Mai banale. Come mai banali sono i temi accarezzati dal romanzo – che mai giudica – che non hanno pretesa se non quella di far riflettere.
Una storia divertente da leggere tutta d’un fiato.
Cosa mi è piaciuto di più del romanzo? La conclusione che fa bene e che, non solo a Chiara, piace tantissimo: «Condividere è come il lievito. Fa la felicità profumata e croccante».
Recensione di Erika Polimeni
MIA MADRE NON DEVE SAPERE Chiara Francini
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