“Milano 1948 e lo zoppo dei Navigli” di Fulvio Capezzuoli (Todaro)
Sono arrivata alla fine della serie del commissario Maugeri di Fulvio Capezzuoli e adesso mi sento orfana.
Una serie che non conoscerei se non usassi compulsivamente Audible su cui l’Autore è presente con numerosi titoli.
I motivi sono diversi. Intanto è ambientata a Milano e io adoro i gialli ambientati in quella città che pure conosco pochissimo.
E poi questi polizieschi ci richiamano all’epoca del dopoguerra in cui si viveva in una sorta di innocenza in cui non si era ancora realizzato fino in fondo che non si sarebbe realmente compiuto tutto quello per cui si era combattuto durante la Liberazione.
Ciò emerge molto bene dalle indagini del commissario Maugeri, un uomo integerrimo che è stato partigiano e guarda con diffidenza a tutti coloro che in qualche modo, anche nella polizia, si sono rifatti una verginità dopo aver militato nella repubblica di Salò.
I romanzi sono ambientati in una Milano disastrata dagli esiti dei bombardamenti, investita solo parzialmente dal fenomeno dell’immigrazione e in cui si parla ancora il dialetto milanese.
Dove i Navigli non sono un posto dove fare l’happy hour, ma un vivido quartiere di gente normale in cui si usano ancora i lavatoi.
Capezzuoli non ha paura di affrontare temi scottanti e non ci propone una visione nostalgica della città. Anzi, vediamo la Cia e la chiesa all’opera per orientare il voto nei giorni prima delle elezioni del ’48 in cui si assistete alla sconfitta del Fronte Popolare, la prima con i suoi depistaggi e la seconda con le sue ossessive processioni della Madonna pellegrina.
“Milano 1948 e lo zoppo dei Navigli” è un piccolo saggio sull’Italia e sulla democrazia bloccata, così come è sempre un romanzo di Capezzuoli a farci scoprire che a Campione d’Italia ci fu un colpo di stato nel 1944 e a ripercorrere le tragedie vissute dagli italiani che si trovarono in suolo giapponese dopo l’8 settembre.
Purtroppo di Capezzuoli in rete si trovano poche informazioni. I romanzi sono letti benissimo da Marco Balbi su Audible. Speriamo che qualche editore “maggiore” si accorga di questi romanzi che nulla hanno da invidiare ad altri ambientati sempre in città italiane e sicuramente più noiosi e ripetitivi. Capezzuoli non sfigura nel panorama dei giallisti milanesi, da Scerbanenco a Biondillo.
Recensione di Laura Pianta
IL PROTOTIPO DELL’INVESTIGATORE PERFETTO
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