MILDRED PIERCE James M.Cain

MILDRED PIERCE, di James M.Cain (Adelphi)

 

 

“Poi andò in camera da letto e accese la luce… iniziò a esaminarsi attentamente, con severità.

La sua statura era appena inferiore alla media. Piccola, con i capelli biondo cenere e gli occhi celesti, sembrava molto più giovane dei suoi ventotto anni. Il suo viso non aveva nessun segno particolare. Più carina che bella, usava talvolta definirsi’ passabile nel mucchio’. Ma se la provocavano…nei suoi occhi appariva uno sguardo obliquo… quello sguardo…convinceva che’ in lei c’era qualcosa’…”

James Cain prima di diventare un celebre romanziere aveva insegnato e scritto molti anni per i quotidiani. Nato nel Maryland non era un americano Wasp ,era un cattolico di origini irlandesi minato dal sentimento del peccato. Una volta disse che Dio in persona(in sogno) lo aveva spinto a diventare scrittore, fu il primo a raccontare il Male visto dalla parte di chi lo commetteva e fra i primi ad elaborare agli inizi degli anni Trenta gli archetipi di un genere letterario che oggi chiamiamo Noir che a differenza del poliziesco anche di quello dei ‘ duri ‘ come Hammett e Chandler non raccontava dal punto di vista dei poliziotti o dei detective ma da quello degli assassini o dei criminali.

Gli altri narravano le gesta degli uomini, lui le vicende( poco edificanti)delle donne, denominate ‘dark ladies’. Con il ‘ Postino suona sempre due volte’ e con ‘ la Fiamma del peccato’ ebbe grande successo presto anche sugli schermi e avrebbe potuto elaborare decine di varianti della stessa storia ma non voleva ripetersi e già con ‘ Serenata’ tentò la strada del melodramma che si fondeva con il noir in cui il protagonista era un cantante lirico in declino qualche anno dopo cambiò ancora con ‘ Mildred Pierce’ che pubblicò nella primavera del 1941 dopo una difficile gestazione che era passata attraverso quattro riscritture e l’ adozione per la prima volta della narrazione in terza persona che metteva un po’ di distanza fra il narratore e la sua protagonista.

Mildred era una casalinga della piccola borghesia il cui sereno menage familiare( marito imprenditore e due giovani figlie) veniva travolto all’ improvviso dalla Grande Depressione, il marito con la crisi della sua azienda edile rivelava scarso senso pratico e debolezza di carattere che lo portava fra le braccia di un’altra donna meno affascinante ma più benestante. Mildred invece rivelava di averne tanto di carattere e di metterlo al servizio del suo scopo, crearsi una posizione con le sua abilità, da semplice cameriera ad abile pasticciera fino a diventare proprietaria di più ristoranti. Un solo punto debole in questa volontà indomabile, la figlia maggiore Veda per cui aveva un attaccamento quasi morboso e per niente ricambiato. Farà di tutto per coronare il suo sogno di gloria nel campo musicale prima come pianista e poi come soprano, sopporterà le umiliazioni più cocenti ( anche sentimental/ sessuali)forse perché in maniera quasi inconsapevole ammirava nella figlia quella tenacia nel disprezzare tutte le convenzioni e le imposizioni per la rispettabilità da parte della società che lei solo in sogno osava manifestare.

Nel romanzo c’ è per la prima volta in Cain anche una tematica sociale, l’ambientazione negli anni della Grande Depressione, l’ascesa di Roosevelt (in cui Mildred ha una fiducia quasi cieca anche quando va contro i suoi interessi di ex casalinga diventata imprenditrice milionaria ma più che l’economia è la sociologia che sembra stimolare il suo interesse, una analisi del cambiamento dei rapporti fra i sessi. Quasi tutti gli uomini del romanzo sono dei deboli o dei mezzi furfanti (lo snob decaduto che diventerà suo secondo marito, l’ avvocato ex socio del primo marito) e solo le donne come Mildred e le sue’ allieve’ sembrano essere capaci di rimboccarsi le maniche e reagire alla crisi. Il romanzo ottenne un buon successo di vendite e suscitò un certo interesse anche nei critici più esigenti(l’arcigno Edmund Wilson elargì misurati elogi accostando per la prima volta Cain agli autori da lui considerati di prima fila)e presto fu portato anche sullo schermo in un celebre film con Joan Crawford (per cui ebbe l’unico premio Oscar come migliore attrice della sua carriera)che però privilegiava e accentuava il lato tragico della storia(incentrato su un omicidio che nel romanzo non era stato commesso) e semplificava il conflitto madre/figlia spiegandolo come cieca gelosia per lo stesso uomo. Molto più fedele ( con situazioni e dialoghi riportati quasi alla lettera)sarebbe stata la miniserie televisiva girata nel nuovo millennio con una altrettanto brava e credibile Kate Winslet che ha fatto rinascere interesse per il romanzo e l’ opera di Cain anche da parte della nostra editoria.

“…Mildred era femmina in tutto e per tutto, ed è tipico di una mente femminile comportarsi come una nave che vira di bordo all’ infinito, per poi giungere, sana e salva, in porto…”

Recensione di Andrea Pinto

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