MRS ENGLAND Stacey Halls

MRS ENGLAND, di Stacey Halls (Neri Pozza)

Mi è capitato, non ricordo neppure come e perché, di procurarmi questo libro a me sconosciuto così come sconosciuta è l’autrice, che ho scoperto, dopo la lettura di Mrs England, essere al suo terzo romanzo nonché essere considerata una delle più promettenti voci inglesi del romanzo storico.

Qui ci troviamo di fronte ad una storia ambientata nell’Inghilterra degli inizi del 900 e la protagonista, che è anche la voce narrante, è Ruby May, una giovane bambinaia che deve farsi carico di sostenere economicamente la propria famiglia ed in particolare la sorella Elsie, una ragazzina cagionevole di salute. Per questo non vuole allontanarsi dall’Inghilterra e, quando la famiglia per cui lavora con reciproca soddisfazione deve trasferirsi in America, si licenzia anche se deve subito cercarsi un altro incarico. Con l’aiuto della direttrice del rinomato Norland Institute dove ha completata la sua formazione, accetta la richiesta di una certa Mrs England che cerca una bambinaia per i suoi quattro bambini.

Parte così per lo Yorkshire dove si trova di fronte a uno strano matrimonio, in cui la persona equilibrata sembra essere il marito che gestisce una fabbrica tessile, un uomo carismatico e gentile molto attento al benessere dei figli; la moglie invece sembra essere una donna fragile che appare spesso assente e disinteressata dei bambini, che sta chiusa molto tempo nella sua camera, senza avere rapporti con il resto della famiglia.

Ma spesso le cose non stanno come sembrano e Ruby, che ha instaurato un bel rapporto con i bambini ma non riesce a legare con il resto del personale di servizio, si ritrova in una situazione in cui non riesce a capire dove si nasconda il problema che sembra angustiare la vita della famiglia.

Insomma una storia con un’atmosfera misteriosa che aleggia nell’isolata brughiera che circonda la casa e che ci presenta il ritratto di una matrimonio inglese di quel periodo, un matrimonio in cui sotto la cenere covano relazioni fallite e inganni ma anche il desiderio del potere; un libro che si fa leggere con piacere e che richiama per certi versi l’atmosfera dei libri di Charlotte Bronte ed in particolare di Jane Eyre.

Recensione di Ale Fortebraccio

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