Neil GaiMANIA
La regina del bosco – American Gods – Coraline – Il figlio del cimitero – Cimitero senza lapidi e altre storie nere
[titoli citati: “American Gods, “Il ragazzo dei mondi infiniti”, “Coraline“, “Stardust”, “I miti del Nord”, “Il figlio del cimitero“, “Cimitero senza lapidi e altre storie nere”]
Vi è mai capitato di imbattervi in una mania dopo aver letto una fiaba?
A me no, mai… cioè, mai fino a che non ho scoperto, in biblioteca, “La Regina nel Bosco” di Neil Gaiman.
Tutto è cominciato da qui perciò…
Titolo: La Regina nel Bosco
Signori bambini,
venite a sedervi in cerchio attorno a me: voglio raccontarvi una storia!
Signori adulti,
non fingete indifferenza, e non cercate di nascondere quel po’ di vergogna: lo so che siete curiosi anche voi e vi invito a sedervi accanto ai bambini, perché questa storia si adatta a qualunque orecchio abbia voglia di ascoltarla.
C’erano una volta tre nani…
No, caro il mio bambino che mi guardi perplesso: non sono sette, sono solo tre, ma ti chiedo di tenere a mente questo particolare, perché è importante.
Questi tre nani stavano attraversando uno stretto cunicolo nella pancia di una montagna…
Lo so, cara amica adolescente con Tolkien nel cuore, anche io ho pensato immediatamente a Moria, ma voglio dirti che non ci è dato di sapere che montagna sia. Forse non ha poi così tanta importanza.
I nani erano in cerca di una stoffa preziosa da regalare alla loro Regina per le sue nozze, che si sarebbero celebrate di lì a pochi giorni…
Signora mia, anche la Regina stessa, nel cuore della sua stanza, ha pensato la stessa cosa: “una volta che sarò sposata, non potrò più scegliere, il mio destino sarà segnato”. E’ una paura che ha sfiorato ogni giovane sposa, nessuna esente.
Si fermarono quindi in una locanda, e davanti ad una birra, ascoltavano le chiacchiere degli avventori.
Vedo che ci sono molti estimatori di Tolkien, ma mi preme ricordare a tutti voi che sono nani, non hobbit. Ahimè non c’è nessun ramingo e nemmeno un qualche “Puledro impennato” in questa storia.
Piuttosto, signori bambini, ho qualcosa per voi…
Gli avventori erano piuttosto spaventati perché, i seguito ad una maledizione di settant’anni prima…
Piano, piano, uno alla volta! Parlo proprio di quella maledizione, avete colpito nel segno. In particolare “ qualcuno” si è punto toccando un fuso…
Li vedo i vostri sguardi, quelli di tutti, grandi e piccini, ma non voglio essere io ora a svelarvi tutti i segreti racchiusi in queste poche pagine.
Volete sapere se ci sarà un principe azzurro che andrà a svegliare la principessa?
Lo sapete gia?
Qui vi volevo! In questa fiaba nulla è come sembra.
Arrivi anche lei, signora, alla fine, per sapere se poi la Regina sarà o no convolata a nozze col suo amato, le assicuro che avrà modo di stupirsi.
Per me è stato impossibile non innamorarmi di tutto questo, a tal punto da far nascere una vera e propria mania anzi una “Neil GaiMANIA”!
Sono andata al cuore delle mie paure con “Coraline”, ho cercato di acchiappare una Stella con “Stardust”, mi sono lasciata pervadere dalla saggezza de “Il figlio del cimitero”. Ho viaggiato con un cartone di latte in mano assieme a “L’esilarante mistero del papà scomparso”, mi sono innamorata dell’ironia nera di Loki ne “I miti del Nord”, ho sofferto attaccata all’Albero con “American Gods” e sono ancora persa assieme ai Camminatori con “Il ragazzo dei mondi infiniti”.
Li sto citando tutti perché l’argilla è diventata addirittura acqua e dalla fonte sta correndo a valle sempre più veloce. L’Acqua è Vita ed è bellissimo sentirsi vivi mentre si legge.
Neil Gaiman è così: il suo stile ha una forza intrinseca contagiosa. Restare fermi a guardare è impossibile.
Con Lui si attraversa il fantasy tanto quanto la Fantascienza, tanto quanto la Realtà, tutto insieme.
Non importa quanto vecchia fossi quando sono nata con Tolkien: Neil Gaiman mi ha dimostrato con una manciata di libri neanche tanto lunghi, che dentro di me c’è un’anima ora bambina, ora adolescente, ora vecchia, ora tutte e tre queste insieme e che è tutto un meraviglioso divenire. La bellezza della fantasia è che nulla è quello che sembra e se prima c’era timore ad addentrarsi in mondi sconosciuti ora c’è curiosità.
Buona Lettura
Di Rita Annecchino
Quando ho letto che in questa recensione si parlava di Neil Gaiman non ho saputo resistere! Avevo dodici anni quando ho letto ‘Cimitero senza Lapidi e altre storie nere’. Il fantasy era il mio genere principale allora. Ho amato questa raccolta di racconti. Il mio preferito è sempre stato ‘Avis Soleus’ con il vecchio, I suoi ospiti, il banchetto e la fenice. Anche la storia di Nobody Owens era molto particolare tanto che, un anno dopo, ho subito acquistato ‘Il figlio del Cimitero’ quando è arrivato in Italia. Sono state due storie che hanno popolato la mia immaginazione per anni. Quest’estate ho finalmente letto ‘American Gods’ complice la serie televisiva che però non mi aveva convinta a fondo. Il romanzo invece mi è piaciuto davvero! Anche io ho apprezzato soprattutto le macchinazioni di Loki con il suo compare, ahimè! E il povero Shadow che ha addirittura ripetuto il rito di Yggdrasil! Una storia fantastica!