NEL CUORE DELLA NOTTE, di Marco Rossari
”Allora ti parlerò d’amore. Parlerò finché dura la notte, prima che l’amore e la notte svaniscano – e il giorno apra gli occhi sulla mia pena e sulla mia vergogna; sulla mia faccia annerita dal fumo; sul mio cuore consumato dal fuoco.”
JOSEPH CONRAD, La laguna.
Un viaggio. Una coppia, un uomo solo a raccontare nella notte. Un racconto infinito di un amore forte, intenso, in cui le parole sono importanti tanto quanto il corpo, diventano pietre e pesano. Affondano quell’amore e lo annientano. E allora non c’è più niente da fare se non perdersi.
E’ il primo scritto che leggo di Rossari e mi è piaciuto. La scrittura è fluida. Ferma le immagini sui punti cardine della storia, sfoca quelli più futili e dà la giusta importanza alle parole.
Parole che mai come oggi sono importanti, parole scritte che ci perseguitano nei post, su internet, sui telefonini e che creano una nuova immagine di noi, ci ricostruiscono agli occhi degli altri. Chi siamo noi allora? Quello che crediamo di essere o ciò che dai nostri scritti risulta agli occhi del mondo? Siamo forma o contenuto?
“In fondo l’unica vera casa è il corpo. Il tuo e quello della persona che ti
ama. Corpi vicini, accoglienti, dove sai che troverai sempre un conforto, almeno
finché i reciproci odori si tollerano o si vogliono bene.”
Una riflessione intensa sull’amore e sulle mille sfaccettature che può assumere.
“ Forse l’amore è questo continuo movimento tra la coppia e il mondo.
Guardarsi, essere guardati, guardarsi, essere guardati, non vedere niente, non
capire niente, guardarsi.”
Recensione di Luciana Galluccio
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