Nel paese dei burattini. Julia, di Giancarlo Berardi e Maurizio Mantero. Disegni di Marco Soldi (Sergio Bonelli – dicembre 2021)
C’è un gioiello in libreria (occorre faticare per trovarlo, ma c’è. Nelle recensioni non ha meno di quattro-cinque stelle, ma la distribuzione dorme un po’. Io ho dovuto talvolta ordinarlo per regalarlo): s’intitola “Nel paese dei burattini”, di Berardi, Mantero e Soldi. Protagonisti Pinocchio e Julia.
Oggi mi sono riletto questo libro a distanza di pochi mesi dalla prima lettura con immutato piacere.
Giancarlo Berardi è un maestro riconosciuto del fumetto. Ha creato l’immortale Ken Parker, con i disegni di Ivo Milazzo, che personalmente accosto solo a Corto Maltese, e, dopo la fine della magnifica avventura di Ken, ha ideato Julia, l’affascinante criminologa che assomiglia a Audrey Hepburn, il personaggio femminile più riuscito e appassionante del fumetto italiano, che esce tuttora mensilmente in edicola per Bonelli (è arrivato al numero 286). Berardi, come tutti i grandi scrittori è, prima di tutto, un lettore (la sua libreria dicono sia sterminata) e ha un amore sconfinato per i libri. Tra le sue letture non poteva ovviamente mancare Pinocchio. La storia del burattino ha ispirato scrittori, registi (quante versioni…qualcuna riuscita, qualcun’altra un po’ meno: dal cartoon Disney al magnifico sceneggiato Rai di Comencini, dalla poco felice versione di Benigni alla versione dark di Garrone, nella quale Roberto si è riscattato impersonando un riuscito Geppetto) di cinema e di teatro, musicisti (quanti musical…uno tratto dal perfetto, non mi viene altro termine, concept album “Burattino senza fili” di Edoardo Bennato.
A proposito: non si avvertiva la necessità delle ultime, stanche aggiunte all’originale capolavoro). Esiste anche un audio libro letto da quel folletto geniale, mai troppo rimpianto, di Paolo Poli. Berardi aveva da tempo “l’idea fissa”, come dice nella sua prefazione al volume, di “introdurre Pinocchio in uno dei miei racconti”. Pensa e ripensa ecco l’idea geniale: Julia, la criminologa americana protagonista della fortunata serie, si prende una vacanza insieme al suo fidanzato genovese, il vice commissario Ettore Cambiaso, e se ne va in Toscana. Dopo aver toccato Pienza, Bagno Vignoni e San Quirico, i due si dirigono verso San Gimignano ma succede che sbagliano strada e incontrano un vecchio e simpatico contadino. E qui, per dirla con Tofano, comincia l’avventura…
Naturalmente succede che Julia incontrerà Pinocchio e, insieme a lui, rivivrà la storia di Collodi, nei luoghi del romanzo, alla maniera di Berardi e Mantero. Ci sono tutti: Geppetto, la fatina (si chiama Gina, noblesse oblige), Mangiafuoco, Mastro Ciliegia, il Gatto e la Volpe, Lucignolo, il pescecane, gli altri comprimari, e un villain nuovo di zecca (oltre a uno vecchio: fa un’incursione, in un cameo che sa di affettuoso omaggio, il Rasputin di Hugo Pratt). A far ditta con Berardi il suo storico amico Maurizio Mantero, genovese come lui, co-sceneggiatore di tante bellissime storie di Ken Parker e Julia, e autore insieme a Giancarlo di questo “incontro tra due classici” (Julia e Pinocchio), come ha felicemente titolato Pino Boero nella succosa e documentata postfazione. Anche Mantero, come Berardi, è sicuramente un lettore appassionato. Si percepisce dai tanti riferimenti e citazioni contenute nei loro albi (senza mai essere saccenti). Ne ho ricavato tanti consigli di lettura dai quali non sono mai rimasto deluso.
La bella copertina è di Cristiano Spadoni, i colori di Matteo Merli e, dulcis in fundo, i disegni del bravissimo Marco Soldi, disegnatore di Julia e Dylan Dog (e di tante altre magnifiche cose), che ha dato in questa storia l’ennesima prova della sua arte.
Che squadra ha messo insieme Giancarlo Berardi! Non poteva che venirne fuori una graphic novel che è da annoverare tra le più belle del nostro fumetto, uno splendido e affettuoso omaggio a Collodi e al suo “Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino”, e che diverrà, ne sono certo, un long seller. Io, che ho Pinocchio ben saldo e presente nel mio immaginario (oltre a possedere numerose edizioni del romanzo di Collodi e la collezione di Ken Parker e Julia), mi sono molto divertito a leggerla e confesso di averne regalato alcune copie, ricevendone sempre un bel riscontro in termini di gradimento, anche da chi abitualmente non frequenta il mondo del fumetto. Ovviamente il libro è prezioso per i lettori affezionati di Julia e per quelli, grandi e piccini (ci sono diversi piani di lettura), che amano Pinocchio, ma è una bella lettura anche per chi ha solo notizie di seconda mano del burattino senza fili.
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