NEMESI, di Jo Nesbø
Nesbø ha sempre la capacità di tenere incollato il lettore fino all’ultima pagina, e tutti gli accadimenti inizialmente incomprensibili iniziano via via a prendere spazio, come un puzzle che prende forma ma solo alla fine si svela del tutto. Si perché la storia è un pochino intricata e complessa… insomma richiede una attenta lettura per ben capire come i fatti si svolgono.
Il nostro commissario non dimentica l’indagine della sua amica e collega Ellen, ma viene distratto da due casi che necessitano del suo intervento. Una sua vecchia fiamma viene trovata morta poco dopo che Hole ha trascorso la notte con lei; ma al suo risveglio, il mattino dopo, Hole non ricorda nulla, si ritrova ancora una volta da solo con il suo cattivo, perverso, primordiale amore; è un alibi o davvero non ricorda assolutamente nulla? …beh, strana coincidenza…esistono le coincidenze?
La rapina in banca poi… così scientificamente studiata eppure così vicina da sembrare rompere gli schemi…
Hole è in difficoltà, anche personali, e necessita dell’aiuto di Beate Lonn, collega da subito in sintonia con lui, cosa non sempre scontata; all’apparenza timida e riservata, dalla facile e improvvisa timidezza che spesso si manifesta colorando le sue guance, abilissima nell’analizzare i video e dotata di un talento unico e rarissimo…. e tanti altri personaggi che incontriamo per la prima volta.
Insomma numerosi argomenti che non sarà facile mettere in fila e ordinare con cura…Harry ce la farà???
Harry sei un po’ birichino…quando la smetterai di ficcarti in tali pasticci???
Nesbø si rivela come sempre “indispensabile”: non si riesce proprio a fare a meno di leggerlo. Vuoi proprio sapere tutto di loro, di come evolverà la loro vita.
Solo il successivo romanzo potrà momentaneamente placare la tua sete, e poi un altro…
Recensione di Mariangela Aurilia
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