NEW YORK, di Edward Rutherfurd
Ho appena terminato questa splendida lettura che mi ha impegnato quasi tutto il mese.
Sì tratta di un’epica saga familiare ambientata a New York. Quasi mille pagine (984 nella mia edizione) che narrano la storia della Grande Mela dal 1664 al 2009 attraverso tredici generazioni della stessa famiglia.
I protagonisti sono infatti i Master, partiti dall’Inghilterra e approdati nella puritana Boston. Il loro figlio scapestrato Tom, però, non si sente a suo agio nella rigidità religiosa di quella città e discende l’Hudson con suo figlio Henry. incontrano così la famiglia Van Dyck, mercanti olandesi di Nuova Amsterdam, con cui si imparentano.
Qui la stirpe dei Master prospera di generazione in generazione venendo in contatto con una società in continua espansione. Dagli indiani Lenape allo schiavo Hudson. Dalla quacchera Mercy agli inglesi Albion e Rivers arrivati a sedare le rivolte che però porteranno all’Indipendenza. Ma è nei secoli seguenti che la città cambia veramente volto: gli irlandesi O’Donnell, i tedeschi Keller, gli italiani Caruso, gli ashkenaziti Adler e decine di altri personaggi incrociano le vite dei vari Master, a volte per sempre, a volte per casualità. È un romanzo corale che racconta di una città e di una società ma, soprattutto, dello scorrere del tempo.
È certamente uno dei migliori libri che abbia letto quest’anno. Io adoro questo genere. È lungo e a volte complicato seguire i fili delle generazioni e l’incontro dei personaggi. Tuttavia non credo ci sia nulla di meglio per capire la Storia se non avere un punto di vista così ampio. Si possono comprendere i cambiamenti e, al contrario, vedere come ogni epoca abbia le sue piccole cerimonie che si dimostrano effimere col passare dei decenni.
Non smetterò mai di pensare che c’è una necessità impellente di conoscere il passato in modo approfondito. Sono le nostre radici ma, se ben comprese, anche il nostro futuro.
Recensione di Rossana Bandi
Commenta per primo