NICHOLAS NICKLEBY, di Charles Dickens
Continua il viaggio tra le opere di Dickens, e stavolta tocca a questo romanzo di cui, lo confesso, fino a poco tempo fa ignoravo l’esistenza; e sono purtroppo costretto ad ammettere che pur di leggerlo mi sono piegato a comprarlo nell’unica edizione attualmente in commercio, con una copertina discutibile e un’impaginazione altrettanto infelice (e non mi pronuncio sulla traduzione perché non credo di avere le competenze per poterla giudicare).
Scritto praticamente in contemporanea al più celebre “Oliver Twist”, anche questo romanzo è ambientato principalmente a Londra e ha per protagonista principale la famiglia Nickleby, caduta in disgrazia in seguito alla morte del capofamiglia e finita sotto “l’ala protettrice” di suo fratello Ralph, un usuraio dal cuore duro e privo di scrupoli e al contempo dall’eloquio carismatico. Egli sistema il nipote Nicholas come maestro in un istituto dello Yorkshire e la nipote Kate presso un piccolo atelier di moda. Se quest’ultima si troverà a fare I conti con pretendenti perversi e malelingue, Nicholas si scontrerà con un realtà non meno drammatica, fatta di continue vessazioni inflitte ai bambini dai terribili coniugi Squeers; in seguito a un conflitto il nostro sé ne andrà portandosi via di nascosto una delle vittime predilette dei due aguzzini, il piccolo Smike. E questo è solo l’inizio delle vicende che vivranno i due, scoprendo via via le terribili trame tessute dallo zio.
Di tutt’altro umore rispetto al “Circolo Pickwick”, questo romanzo ci offre uno spaccato della povera gente, umiliata e offesa dai potenti, e della terribile condizione dei bambini degli istituti. Particolarmente riuscita la presentazione dei personaggi che risultano subito chiari all’occhio del lettore senza grandi descrizioni ma semplicemente grazie alle loro azioni: lo stesso sadismo di Mr Squeers viene accennato senza grandi approfondimenti, eppure è sufficiente a trasmettere a chi legge turbamento e il disgusto. La perfetta rappresentazione risulta talmente credibile che non sorprende il fatto che un insegnante dello Yorkshire, riconoscendosi nella descrizione del sadico maestro, abbia minacciato di querelare l’autore.
Una storia senza dubbio affascinante, con qualche momento divertente e e le solite piccole e grandi tragedie che non possono mai mancare nelle opere di Dickens, per non parlare della sempre meravigliosa caratterizzazione umana dei personaggi, tra tutti il piccolo Smike; un classico da conoscere e da rivalutare, una storia commovente e carica di significati…e purtroppo con tanti elementi che paiono fin troppo attuali…
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