NIGHTMARE ALLEY, di William Lindsay Gresham (Sellerio)
Nei suoi 53 anni di vita l’autore, originario del Maryland, classe 1909, ne vide e ne fece di cotte e di crude, compresa la partecipazione alla guerra civile spagnola nelle Brigate Internazionali antifranchiste. Fortemente interessato all’occultismo e al mondo dei “freaks”, nonché, in generale, alla vita dei baracconi circensi, riempì questo suo romanzo (ne scrisse solo un altro, meno fortunato) di un intero mondo di emarginati e reietti, in cui il fascinoso protagonista vive una sua allucinata parabola esistenziale, all’insegna dell’ambizione, del raggiro, della assoluta mancanza di scrupoli e di vizi vari. Insomma, un eroe decisamente negativo, con i suoi drammi personali, è vero, ma comunque tutt’altro che simpatico, anzi… Nel 1947 lo impersonò sullo schermo, in maniera più raddolcita, il bel Tyrone Power, in un bianco e nero che forse varrebbe la pena di recuperare.
L’anno scorso è toccato al non meno fascinoso Bradley Cooper, sotto la regia di Guillermo Del Toro, il ruolo dell’ambiguo protagonista, affiancato dalla sensuale Cate Blanchett nella parte della anch’essa conturbante psicologa. Il titolo è tradotto in italiano con “La fiera delle illusioni”.
Recensione di Pasquale Vergara
NIGHTMARE ALLEY William Lindsay Gresham
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