NIVES, di Sacha Naspini
Recensione 1
Per sfuggire al dolore e alla solitudine dopo la perdita del marito, Nives sceglie la compagnia di Giacomina, la gallina più sfortunata del pollaio.
Una sera quell`insolito animale domestico
richiede l`intervento del veterinario.
Nives chiama allora Loriano Bottai, che conosce da anni e che ha già curato i suoi animali.
La telefonata, destinata a chiudersi in pochi minuti, vira però, in modo repentino, in direzione dei ricordi fino a incanalarsi, a notte fonda, in un flusso di coscienza inarrestabile che trascina con sé una vita intera.
Non so esattamente quale corde riesca a toccare questo autore.
Certo, i suoi libri sono occasioni preziose per riflettere su fatti e situazioni in cui ci si può rispecchiare.
Ma non è solo questo. Non è solo trama, non è solo immedesimazione.
Nei libri di Naspini ci entri “di botto” senza presentazioni, senza avere il tempo di acclimatarti, con i muscoli che rispondono tesi e i sensi all`erta.
Mentre leggi, puoi avvertire gli occhi che si inumidiscono, un sorriso che nasce spontaneo, un nodo alla gola, cui devi fare seguire un sospiro più lungo per tornare a un ritmo regolare.
Ogni tentativo di resistenza alla presa dell’autore è tempo sprecato. E che si provi ansia, dolcezza, disgusto, commozione, il cuore viene chiamato in causa e non è mai spettatore passivo.
Queste sono le sensazioni che suscita in me il suo modo di scrivere.
Da qualche giorno ha trovato posto sul comodino, in attesa di essere letto, un altro suo libro: intanto, ne accarezzo la copertina nella speranza di farmelo amico prima che mi chiami a sé.
Recensione di Laura Pancini
Recensione 2
Io l’ ho vista, vi giuro che l’ho vista davvero, la Nives, nel cuore della notte, con la cornetta del telefono in mano e la gallina ipnotizzata sulla poltrona.
Mi è parso pure di sentire la sua voce, di vedova sola, tenace, che non vuole darsi per vinta, in questo mondo, dove tutti hanno lasciato un segno tranne lei.
Ho sentito il battito del suo cuore, accelerato mentre dava le ultime “stoccate” al povero Loriano.
Ho respirato la solitudine di una casa di campagna, i profumi di notti troppo lunghe, di gesti sempre uguali.
È merito suo, di Naspini , che con le parole riesce a plasmare personaggi che vivono, e poi ancora suoni e profumi che escono dalle pagine del libro.
E alla fine tutti mi restano in casa per giorni.
Perché in questo lui è grande come pochi e riesce a creare un mondo che continua a girarti intorno anche quando chiudi il libro.
Un romanzo (troppo) breve che racchiude una vita intera, un borgo di campagna, mille segreti, chiacchere, delusioni e rivincite.
Consigliato soprattutto per tutti quelli che, come me, sono cresciuti in piccoli paesi e sanno quanta vita e quanta storia ci sia da raccontare, anche dove sembra che tutto resti fermo ed uguale per anni ed anni.
Recensione di Benedetta Giannononi
Recensione 3
La scrittura e le storie di Sacha Naspini, editor, grafico e scrittore grossetano, sono sempre capaci di sorprendere per il suo stile solo apparentemente essenziale ma sontuosamente profondo, per la costruzione originale delle trame, per la capacità di addentrarsi nell’interiorità dei suoi personaggi sviscerandone le emozioni e i sentimenti senza nulla nascondere di una verità genuina che a volte può essere scambiata per eccessiva crudezza e può risultare mal sopportabile da chi si dichiara troppo sensibile per reggerla.
In “Nives”( Ed. E/O 2020), suo ultimo lavoro, quello che potrebbe essere un romanzo breve o un lungo racconto dall’impronta sicuramente teatrale, il lettore viene pienamente coinvolto in una serie di avvenimenti che hanno lo spazio di una interminabile telefonata notturna che, dopo un breve prologo, è il cuore del libro stesso, un dialogo che apre, ad ogni suo periodo o attraverso il silenzio, sempre nuove porte su un passato che ancora vive e morde il sentire dei protagonisti.
La sessantasettenne Nives, una donna ruvida, abituata al contatto con la terra e gli animali del suo podere di Poggio Corbello, si ritrova improvvisamente vedova. Il marito Anteo muore inaspettatamente mentre dà da mangiare ai maiali.
Un colpo di scena finale porterà nuove consapevolezze nel cuore di Nives, rendendola più disponibile a reazioni di tenerezza, perdono ma anche al disprezzo verso tutto ciò che le ha impedito di vivere una vita completamente sua e che, sostituendo la rabbia, motore di tutta la sua esistenza, le permetteranno di risalire la china dando un giusto valore a tutto quello che aveva tralasciato in termini di sentimenti ed emozioni.
Grande Naspini nei dialoghi estremamente realistici, nel ritmo che la sua scrittura sa dare al racconto, nell’incastro di pensieri che si rincorrono e si richiamano, nelle leggerezze con cui affronta argomenti importanti, nell’assenza di banalità e di superficialità, nella capacità di spaziare in forme e generi diversi restando sempre efficace, coinvolgente ma soprattutto convincente.
Recensione di Maristella Copula
NIVES Sacha Naspini
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