NOIOSO E RIPETITIVO, MA NON… JUSTINE O LE SVENTURE DELLA VIRTÙ, di Marchese De Sade (Barbera)
Noioso e ripetitivo sia nelle scene di puro sadismo sia per la virtù esasperata di Justine:
bene e male che posti sulla stessa bilancia non hanno alcun peso differente.
Noioso e ripetitivo come può esserlo l’essere umano nei suoi eccessi e nelle sue privazioni.
Noioso e ripetitivo come quando l’essere umano si nutre di sofismi per giustificare le sue depravazioni o come quando crede esasperatamente in un immaginario Creatore Supremo pronto a ripagarlo dei torti subiti.
Tuttavia, il Marchese de Sade non è stato un uomo stupido, anzi.
Nel romanzo in questione c’è molta realtà, una dolorosa e schifosa realtà. C’è anche tanta filosofia spicciola che si beffa dell’illusorio Karma, del Paradiso e dell’Inferno.
Nudo e crudo. Uomini senza coscienza. Senza pudore, cattiveria fine a se stessa, egoistico piacere. Tutto premiato alla faccia delle virtù umiliate e indifese. La storia insegna, sempre: soccombe il debole nelle fauci del più forte (vedi schiavitù, nazismo, povertà, etc. etc.).
Le sventure della virtù (o “Justine o le disavventure della virtù”) del Marchese de Sade è un romanzo che, sebbene considerato erotico, controverso e audace, non può non essere letto da chi, come me, spazia nella lettura a 360 gradi.
Come dicevo in premessa, la lettura è risultata noiosetta, ripetitiva e disturbante ma non per questo posso considerarlo un romanzo da non consigliare. Se si va oltre le scene disgustose, depravanti da malati mentali, l’opera offre valide ragioni per affrontarla. Eccone alcune.
Esplorazione dei tabù: Il romanzo sfida le norme sociali e sessuali del suo tempo. De Sade esplora temi come la lussuria, la violenza e la perversione, spingendo i limiti della moralità.
Analisi psicologica: La protagonista, Justine, è costantemente vittima di ingiustizie e sofferenze. Il romanzo offre uno spunto per riflettere sulla natura umana, la virtù e la corruzione.
Stile letterario: De Sade utilizza una prosa ricca e complessa. La sua scrittura è un esempio di come l’erotismo possa essere trattato artisticamente.
Contesto storico: “Le sventure della virtù” è stato scritto nel XVIII secolo, un periodo di cambiamenti sociali e culturali. Leggerlo può aiutare a comprendere meglio l’epoca e le sue contraddizioni.
Tuttavia, bisogna tenere sempre presente che questo romanzo è esplicito e disturbante. Se si decide di leggerlo, bisogna essere preparati a confrontarsi con contenuti provocatori e controversi proprio quando si decide di sentire il telegionale o di seguire i talk show.
Buona lettura
Recensione di Patrizia Zara
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