NON È MAI TROPPO TARDI, di Stefania Russo
“Mi chiamo Annarita, ho ottantaquattro anni e vivo nel Mostro di cemento, un anonimo complesso residenziale nella periferia di Milano, su una stramaledetta sedia a rotelle. Non si può certo dire che io sia autosufficiente, ma per fortuna posso contare sull’aiuto di Olga, una donna rumena premurosa e gentile. Ho anche una figlia, Katia, che vive proprio nella palazzina qui accanto, ma non ha più tempo ormai da dedicare alla sua vecchia[…]
“Non è mai troppo tardi” è una storia che racconta la vita di una donna di 84 anni, racconta di solitudine ma soprattutto di solidarietà, di riscatto.
Impossibile non innamorarsi di Annarita, la protagonista del libro nonché la voce narrante del libro, un’arzilla signora ( per carità non chiamatela vecchietta), non autonoma che ha bisogno di aiuto per la propria persona.
Cosa c’è di così straordinario in questo libro?
Un equilibrio perfetto di emozioni. Stefania Russo con splendida ironia ha saputo dare voce alle difficoltà reali del quotidiano, la solitudine degli anziani, i problemi di salute, la fatica di arrivare a fine mese con una misera pensione, alternando situazioni che strappano risate( “il salto nel pannolone” è una di queste ) a momenti di riflessione sul rapporto figli e genitori anziani.
Ma soprattutto, in questo romanzo, emerge la forza di volontà, la voglia di rimettersi in gioco nonostante l’età e la non piena autonomia, per scoprire come da un piccolo seme può nascere una pianta che mette radici profonde e profuma di buono.
Un libro che consiglio di leggere.
Un libro per ritrovare il buonumore, il benessere perduto, per fare pace con se stessi e con il mondo
Uno di quei libri che fanno sorridere e ridere, che fanno bene al cuore.
Recensione di Cristina Marescotti
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