NON SI FRUGA NELLA POLVERE, di William Faulkner (Adelphi – novembre 2022)
“Non si fruga nella polvere” di William Faulkner. Scoperchiare segreti.
Amo Faulkner e il suo stile complesso, in cui devi prestare attenzione al massimo per capire il senso delle frasi perché quasi non esiste punteggiatura in una sorta di flusso di coscienza continuo che riprende lo sperimentalismo di Joyce. Avevo già letto e apprezzato “L’urlo e il furore”, decadenza di una famiglia degli Stati Uniti del Sud, e anche questo, ambientato nel Sud durante gli anni Quaranta, non mi ha deluso.
La storia si incentra su un caso di omicidio di un bianco proveniente da una famiglia di attaccabrighe, di cui viene accusato un nero, Lucas Beauchamp, che in realtà è innocente. Faulkner ci mostra la vicenda attraverso il punto di vista di Chick, il giovane nipote dell’avvocato locale, che conosce Lucas perchè lo ha ripescato da un torrente ghiacciato e lo rispetta e teme perché non vuole comportarsi da nero ed essere ossequioso con i bianchi come tutti quelli che conosce. Chick è l’unico disposto ad aiutare Lucas assieme al suo coetaneo nero Aleck Sander e troverà un’insolita alleata in una vecchia zitella molto coraggiosa, con cui andrà a scoperchiare tombe e segreti.
All’autore non interessano tanto gli sviluppi della vicenda giudiziaria e del crimine quanto mostrarci il Sud e le sue facce. Ci sono accurate descrizioni delle persone venute in piazza verso la prigione per il probabile linciaggio di Lucas, con volti identici nella loro mancanza di identità individuale, o dei campagnoli che sciamano in città la domenica per passeggiare e il lunedì per vendere bestiame. Liriche sono le descrizioni della natura a tratti crudele e dei diversi stati d’animo di Chick, eroe suo malgrado.
Ho trovato anche singolari le riflessioni dello zio avvocato sul progresso nei diritti civili, a cui sono dedicate alcune pagine, la presa di coscienza di un uomo del Sud che dovrebbero essere proprio gli uomini del Sud a smettere di trattare i neri come inferiori e riconoscere loro la libertà sostanziale di vivere la vita da uomini liberi, perché le imposizioni dell’odiato Nord, riconosciuto come estraneo e diverso da loro, non servono per un progresso sostanziale
Da leggere non tanto come giallo quanto per riflettere su vita, morte, ingiustizia.
Recensione di Eleonora Benassi
NON SI FRUGA NELLA POLVERE William Faulkner
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