NON SOLO GUERRA. La speranza è l’ultima a morire, di Francesca Ceccherini) (Porto Seguro – febbraio 2024)
Francesca Ceccherini torna al pubblico con un nuovo romanzo e, come mi è accaduto per i libri precedenti, sono rimasta incantata da come l’autrice riesca a sorprendere, a toccare corde particolari nella mia anima, raccontando cose nuove, ma sempre con il suo stile intenso e carezzevole. Grazie a personaggi che ci donano la loro intimità, a descrizioni puntuali che fanno vivere i luoghi e gli ambienti, immergersi nel libro è semplice.
“Non solo guerra. La speranza è l’ultima a morire” è un viaggio profondo e commovente, ma anche formativo e interessante. Sebbene in queste pagine vengano trattati temi forti, difficili, la scrittura mette sempre a proprio agio, è onesta, sincera, mai eccessiva. Leggere questo romanzo è in parte una cura, perché attraverso le situazioni e le fragilità narrate, possiamo riconoscere e accogliere i nostri intimi dolori e trovarne conforto. Troviamo anche informazione, doverosa e necessaria, e mai viene meno la piacevolezza della scoperta, la curiosità dell’approfondimento. Francesca Ceccherini con le parole ci fa grandi doni, che è bello accogliere.
I capitoli scorrono fluidi, tanto che il libro si divora, mentre i concetti, come i messaggi, filtrano e scaldano il cuore. Ci confrontiamo con il lutto, con una tragedia alla quale non si può sopravvivere e ne accogliamo il messaggio di speranza, di come la vita possa continuare, luminosa e amorevole. Sono capitoli intensi, che possiamo accogliere pienamente, pagine che saranno comprese dai credenti come da chi credente non lo è, o forse pensa di non esserlo. E’ così che si apre il romanzo e, anche se può sembrare respingente, vi assicuro che la lettura non diventa mai pesante, ma anzi, abbraccia e invita a continuare, a scoprire situazioni ancor più estreme: quelle dei paesi in guerra, dove i medici vanno volontari a portare sollievo e vita. L’autrice non si limita a raccontare, spiega in maniera dettagliata, senza perdere il ritmo narrativo e la scorrevolezza. Così veli di possibile ignoranza vengono squarciati e si può vivere il racconto in modo partecipe.
È in questa parte che avviene anche uno scambio di protagonista. C’è sempre la nostra Sofia, la psicoterapeuta che ormai abbiamo imparato ad amare, o che amerete se comincerete da qui il viaggio nella produzione della Ceccherini, ma c’è anche il suo compagno, che vediamo muoversi e adoperarsi nel modo più nobile possibile. Lutto e le sofferenze legate alla guerra, ma non solo, proprio come cita il titolo. C’è tanto altro in queste pagine, portato avanti con attenzione e, sempre, con speranza e amore. Ho apprezzato anche i capitoli dedicati a un problema infantile, perché proprio là dove è più facile che una situazione vada avanti non considerata, ci viene mostrato quanto sia importante lo sguardo giusto e il corretto modo di intervenire. Nulla può essere sottovaluto se causa disagio, un insegnamento da tenere caro.
“Non solo guerra. La speranza è l’ultima a morire” è un libro denso, a questo punto lo avrete certamente capito, eppure vi sorprenderete ad un certo punto, di averlo finito e, quando questo momento arriverà, vi sentirete pieni e soddisfatti. In quest’opera si compie un viaggio che farà bene anche ad altri, perché tutti i proventi spettanti all’autrice saranno devoluti in beneficenza.
Leggetelo e lasciatevi riempire.
Recensione di Tatiana Vanini (Libri e Recensioni)
UNA PSICOLOGA IN GIALLO Francesca Ceccherini
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