NON TI MUOVERE, di Margaret Mazzantini
Ripetute come un mantra, le parole che danno nome a questo romanzo scandiscono 15 anni di vita, di dolore e di amore.
Ho iniziato a leggere le prime pagine e sono affiorate in me le immagini del film, che avevo visto alla sua uscita, ma di cui avevo rimosso il ricordo e, soprattutto, di cui non rammentavo il finale.
È uno di quei romanzi che si “divorano”, non per la stolida ingordigia di chi tiene il conto di quanti libri legge in un anno come per superare un record, ma perché la maestria della voce narrante è tale da saper scavare nella pancia del lettore, tenerlo nella sua morsa fino alla fine e poi scaraventarlo lontano, nel vuoto, perso in un marasma di emozioni universali.
È una delle rare volte (nelle mie personali letture) in cui una donna scrive dal punto di vista di un uomo e, escludendo un’inverosimile o comunque rara attenzione maschile per i dettagli di vestiti e simili, il risultato è strabiliante, come pure l’uso di termini tecnici (soprattutto nelle prime pagine) e ricercati, purtroppo quasi dimenticati da chi legge, scrive, parla e pensa in una lingua così ricca come l’italiano.
Recensione di Matilde Vedova Minghiulo Losani
NON TI MUOVERE Margaret Mazzantini
Commenta per primo