NOTTE A CARACAS, di Karina Sainz Borgo (Einaudi)
Notte a Caracas, libro d’esordio di K. S. Borgo, scrittrice Venezuelana che vive in Spagna, è un romanzo di fantasia e la protagonista è Adelaida Falcon
L’autrice in questo romanzo, ci offre una triste fotografia del Venezuela che, a seguito della crisi economica dovuta al crollo dei prezzi del petrolio, nel 2013, da nuovo El Dorado e paese prospero si trasforma in un paese lacerato dalla criminalità e dalla corruzione.
“Vivere era diventato uscire a caccia e rientrare vivi”.
In fila per un pasto o una medicina, ogni persona diventava un potenziale avversario: la tensione cresceva al punto da rendere comuni episodi di violenza e disperazione.
La criminalità organizzata e le milizie paramilitari approfittavano della debolezza del governo per consolidare il controllo sulle risorse.
La crisi, più che economica, era ormai una crisi umana.
“Seppellimmo mia madre con le sue cose…” così inizia il romanzo, e il racconto, in prima persona, di Adelaide che descrive , anche, il loro bellissimo legame;
utilizza la metafora del giunco e dell’aloe vera, immagini che evocano resistenza e adattabilità e sottolinea, così, qualità che hanno caratterizzato il loro rapporto, oltre alla loro lotta per sopravvivere in un contesto di crisi e privazioni. La perdita della madre rappresenta non solo una ferita personale, ma anche la destabilizzazione di quel fragile equilibrio che erano in grado di mantenere insieme. Adelaida, subito dopo la perdita della madre, perde la casa perché un gruppo di donne legate al regime l’aveva occupata. Dopo un fallito tentativo di far valere i propri diritti, cerca un rifugio presso una conoscente, sua vicina di casa. Riuscirà a salvarsi ?
In tutto il racconto, toccante ed avvincente, la morte non è solo una presenza costante e ineluttabile, ma diventa un simbolo di un periodo di distruzione e di rinascita.
Questa storia, così umana e universale, che afferra il cuore, nasce dalla consapevolezza che la sopravvivenza non è mai una completa liberazione, ma un compromesso con il peso della memoria e del passato. L’autrice ci ricorda quanto sia fragile l’equilibrio tra la vita e la morte, e quanto sia doloroso, ma necessario, scegliere di continuare a vivere nonostante tutto.
Buona lettura
Recensione di Francesca Armentano
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