NOTTURNO FRANCESE, di Fabio Stassi (Sellerio – febbraio 2023)
A volte è come sentirsi fantasmi, a volte incompleti, monchi o privi di un qualcosa che si trova lontano e vicino allo stesso tempo. E allora senza volerlo, spinti dal caso, dall’improvvisa opportunità o da un semplice errore, come nel caso del protagonista Vince Corso, si parte per un viaggio. Un viaggio che in verità è duplice : nel fisico, su un treno verso terre natie e nella memoria verso la ricostruzione di un puzzle, nella reminiscenza di odori, sapori e circostanze che puntano alla “risoluzione di se stessi”.
Fabio Stassi costruisce un percorso umano malinconico e sognante, lastricato idealmente da cartoline scritte giorno dopo giorno e che alla fine trovano una disperato giaciglio tra il vento del Mediterraneo.
Non serve che io dica altro: chi conosce “Notturno francese” sa esattamente di quali emozioni parlo. Per chi non lo conosce meglio rimanere criptici e non svelare oltre. Dopo averlo finito ho pensato ancora una volta che un uomo è infinitamente molto più’ che semplice carne ed ossa e che per trovare se stessi a volta bisogna letteralmente “perdersi”.
Di Marco Tarda
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