NOVA, di Fabio Bacà (Adelphi – ottobre 2021)
Sam Peckimpah ne fu il cantore, la violenza nelle sue pellicole veniva presentata in toni elegiaci, le sue regie la rendevano affascinante tanto da diventare l’essenza della sua poetica.
In questo secondo romanzo di Fabio Bacà, al contrario ĺa violenza, almeno all’inizio, sembrerebbe non avere spazio, in famiglia la si rifiuta da sempre come scelta di vita, di civiltà. Lui, stimato neurochirurgo, lei logopedista e vegana e il loro figlio adolescente non la considerano una opzione praticabile.
Il fatto è che questa forma primitiva di relazione umana è tutt’altro che distante, anzi, basta un attimo di rilassatezza o di pavidità e questa entra nel tuo mondo con le scarpe chiodate e lo fa per restarci. Quando ti ci abbandoni, hai voglia a scansarla, è lei ormai che guida i pensieri, i sogni ma anche l’agire, e in modo forse irreversibile.
(Curiosità: nel romanzo viene ricordato uno dei più noti e stimolanti racconti di Isaac Asimov: L’ultima domanda. — Per chi volesse approfondire)
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