NOZZE per i Bastardi di Pizzofalcone, di Maurizio De Giovanni
De Giovanni non scrive gialli, anche se ne conosce la struttura e sa dipanarla al lettore, egli offre ben altro a chi legge, e lo fa da maestro, racconta cioè storie insigne di ordinaria umanità.
Non narra enigmi, misteri, intrighi, in sé e per sé, ma li prende a pretesto, rappresentano una scusa, l’innesco, l’input, con cui egli ci racconta, e ci descrive altro, il cuore delle persone.
Maurizio de Giovanni ci parla infatti di uomini, di donne, e delle cose, delle bellezze e delle storture, che dagli uomini e dalle donne vengono.
Ci parla di polizia, di commissari, di ispettori, di agenti, di sostituti procuratori, di medici legali, descrive con professionalità metodi e tecniche investigative, ci illustra le procedure di indagini con lealtà e rigore scientifico, ma non dimentica mai che ognuno dei personaggi è una persona.
E scrivendo De Giovanni ci parla delle persone che lui stesso incontra nel suo vivere quotidiano reale, che conosce, che sa, che vede, di cui sente dire, di cui ha letto, che vivono in una città che è un caleidoscopio di caratteri, di generi, di fatti, di avvenimenti che gli offre quindi una miniera inesauribile di personaggi, idee e intuizioni, tutta la città ed il suo variegato campionario umano assurge a materia da considerare, valutare, sviscerare nelle sue verità, un capitale enorme di varie, variegata, e emozionantissima umanità.
Un’umanità eccezionale, che solo una città di eccezionale umanità come Napoli può offrire, con tutte le sue contraddizioni, miserie, commozioni, sensibilità, delicatezza, empatia ineguagliabile.
Anche “Nozze” non fa eccezione, o forse sì, perché in “Nozze” protagoniste assolute sono le donne.
Donna è una vittima, donne le poliziotte uniche ed unite ad individuare la verità dei fatti; donne sono le intuizioni che inducono a pensare che la realtà, spesso quella ideale, non è mai perfetta come vuole apparire; femminili sono i particolari, i risvolti, i dettagli di tutta la storia, incentrata proprio nel momento più bello, e intrinsecamente femminile, della vita di una donna, quello in cui convola a nozze con la persona amata.
Giunge al suo apice, in quel giorno fatidico, il tocco tutto assolutamente e squisitamente femminile di ogni donna nell’industriarsi nei preparativi, nell’individuare la data e la chiesa adatte, nell’addobbo floreale, nella scelta dell’abito nuziale, che deve rispondere a precise caratteristiche per coniugare al meglio al presente antiche tradizioni tramandate da generazioni di donne, nel viaggio di nozze, nel ricevimento, nelle bomboniere, nel mazzolino di fiori che costituisce il bouquet da lanciare poi esclusivamente alle donne dopo la cerimonia.
Le nozze, dopotutto, e in definitiva, sono l’apoteosi, e il capolinea dell’amore: e Maurizio de Giovanni questo fa, nei suoi libri parla di amore, ogni specie di amore reale, senza alcuna discrepanza.
Serve l’occhio di una donna per intenderlo, dopotutto il termine “nozze” è di genere femminile.
Recensione di Bruno Izzo
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