NUMERO UNDICI, di Jonathan Coe (Feltrinelli)
Voto: 6.5/10
Ed ecco un altro romanzo di Coe, che si sposta dalla sezione da leggere a quella dei libri già letti, all’interno della mia libreria. Coe non tradisce, ci fa dono di un libro intriso di politica, quella geo-, quella locale, quella sociale, spaziando dalla guerra in Iraq, nel cui contesto, la morte di David Kelly funge da pietra miliare che ha cambiato la visuale degli inglesi sulla bolla delle armi di distruzione di massa. Un libro molto al femminile, dove due amiche attraversano decenni, usi, costumi, crisi economiche, TV spazzatura. Strizza l’occhio a King, parla della torre nera, parla di Psycho, dei tories e labours, del Grande fratello, della macchina del fango, di investigatori innamorati e cacciatori di film perduti.
Oltre alle due ragazze, una miriade di storie e personaggi si incrociano e si mescolano, finanche attraverso un cross-over con citazioni di personaggi della famiglia Winshaw: Coe che cita Coe. Il tutto con al centro il numero undici, come una linea di bus, un numero civico, i piani di un inferno per ricchi. Perché solo un 6.5? Perché benché non tradisca, conclude il romanzo con un finale che non mi ha convinto affatto.
Recensione di Domenico Pistillo
LA BANDA DEI BROCCHI Jonathan Coe
Be the first to comment