OHIO Stephen Markley

Ohio

OHIO, di Stephen Markley (Einaudi – maggio 2020)

Siamo nel 2007 nell’immaginaria cittadina di New Canaan al funerale del giovane Rick Brinklan, che aveva deciso di arruolarsi nell’esercito alla fine del liceo e che ha perso la vita in Iraq per mano di un cecchino.

Alla parata organizzata per questo eroe locale c’era tutta la città tranne quattro amici di Rick, tessere essenziali dell’intricato mosaico che l’autore, dopo il preludio della parata, ricostruisce in altrettanti capitoli.

 

La porzione di vita e ricordi di ciascuno di loro, in occasione del casuale e contemporaneo ritorno a casa sei anni dopo il funerale dell’amico, porterà alla ricostruzione e alla comprensione dei fatti brutali di quel periodo alla fine del liceo, svelando tradimenti e vergogne inconfessabili.

C’è Bill Ashcraft, attivista politico ai tempi del liceo e ora deluso dal suo Paese e grande consumatore di droghe e alcol; tornato a casa per consegnare un misterioso pacco ritroverà altri compagni di scuola e Kaylyn, la sua vecchia fiamma ufficialmente fidanzata del suo migliore amico, sordida e manipolatrice.

 

 

Stacey Moore, dottoranda in letteratura che ha finalmente accettato la sua omosessualità, dopo anni di rimorsi dovuti alla rigida educazione cattolica impartita in famiglia. Lei torna per cercare di mettere un punto alla storia mai chiarita con Lisa, il suo primo grande amore, scomparsa da un giorno all’altro, fuggita all’estero o chissà dove come alcune sue cartoline inviate dall’Asia sembrano suggerire.

E poi Dan Eaton, un reduce dei conflitti in Afghanistan, che torna a casa con un occhio di vetro, un forte stress post traumatico e una rabbia repressa, per rivedere Hailey, la sua fidanzata del liceo che ha sempre amato e che ama ancora, ma a cui ha preferito con mille rimpianti tre rinnovi nell’esercito. Dan è affranto da ciò che ha fatto in guerra, ma anche Hailey nasconde un vergognoso segreto.

 

 

Infine Tina, la matricola più bella della scuola, una cheerleader ammirata da tutti innamorata dell’amore e vittima di quello che credeva essere un grande amore. Oppressa da quel ricordo e forse incredibilmente ancora legata al suo carnefice da sentimenti d’amore, Tina tornerà a casa per chiudere il cerchio su questa brutta faccenda che le ha rovinato l’esistenza.

Ho letto Ohio, opera prima del giovane Stephen Markley, spinta dalle recensioni entusiaste che lo dipingevano come un libro epico, lancinante e nostalgico, come “il grande romanzo dei nostri anni”. Ovviamente i gusti sono gusti e forse siamo in un periodo in cui un’impronta decisamente moderna, quasi da serie TV americana, è gradita a pubblico e critica, tuttavia riconosco di non aver trovato questa magnificenza tanto decantata.

Per tre quarti di trama il racconto non mi ha conquistata, nonostante uno stile diverso per ogni capitolo, per dare una voce unica al personaggio in primo piano. Non ha giovato l’abuso di piani temporali su cui la storia si è confusamente stratificata e mi hanno infastidita alcuni passaggi inutilmente ridondanti, puro esercizio di stile con termini ricercati e la forzata ricerca di sensazionalismi.

 

 

L’ultima parte ha ricongiunto le singole prospettive e il quadro è apparso chiaro e anche interessante, benché piuttosto scontato: la solita provincia americana, vera protagonista al di sopra di ogni personaggio, vuota disillusa e disperata, in declino, razzista e violenta, smarrita nella ricerca del sogno americano che si è rivelato un incubo di paure e insicurezze.
Ohio è tutto questo: il rimorso per gli errori passati, il senso di sconfitta, le lacrime sulle brutture passate, subite o messe in atto, la provincia americana e i suoi mostri. Nulla di nuovo o di così particolare, tutto sommato.

Recensione di Simona Olivieri

OHIO Stephen Markley

 

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