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OLIVE KITTERIDGE – OLIVE ANCORA LEI, di Elizabeth Strout
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Arriva il 2025 ed inciampo per caso tra le parole di Elizabeth Strout e ne rimango profondamente colpita al punto da finire “Olive Kitteridge” e cominciare subito dopo “Olive, ancora lei”. La Strout scrive meravigliosamente una serie di racconti, sia nel primo libro che nel secondo, che lasciano il lettore incapace di staccarsi dalle pagine. Ogni racconto, ogni storia, ogni personaggio ha a che fare con Olive, personaggio straordinario. Viene presentata come una donna ostica, antipatica, dura ma si scopre pagina dopo pagina che non si può giudicare una donna con superficialità, anche in un libro. Lei una donna robusta, madre di un figlio, tra un imprevisto in ospedale ed una litigata con il figlio regala certe perle di saggezza che toccano profondamente.
Nel primo libro conosciamo Olive già matura, una docente in pensione che racconta la fatica della quotidianità, la fatica della vita e dell’amore. Si parla di tradimenti, di passioni, di principi, di maternità, di amore, di amicizia, di matrimonio, di conflitti, di morte. Racconto dopo racconto mi sono affezionata ad Olive ed ho imparato a amare tutto ció che lei teneva nascosto sotto la sua ruvidezza.
Una donna risoluta, capace di pensieri e gesti straordinari nell’ordinario.
La quotidianità come lente per riflettere sulla vita, sulla poetica dell’esistenza anche a fronte di distacchi, di malattie, di lutti ed un finale che profuma di rinascita.
Recensione di Maria Elena Bianco
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