Omaggio a Antonio Pennacchi, ci piace ricordarlo con il suo romanzo più famoso: Canale Mussolini

Antonio Pennacchi

Omaggio a Antonio Pennacchi, ci piace ricordarlo con il suo romanzo più famoso: Canale Mussolini

Qualche mese fa pubblicai una critica su Colibrì di Veronesi e sollevai un dubbio sui premi Strega, qualcuno mi fece notare che le mie critiche non erano del tutto giuste poiché alcuni romanzi premiati erano dei veri capolavori tra cui Canale Mussolini. Questo commento mi colpì e dato che ho deciso per un po’ di tempo di non comprare nuovi libri, ma di leggere quelli che ho in casa e dato che casualmente qualche natale fa mi avevano regalato questo libro, ho iniziato a leggerlo. Canale Mussolini è un romanzo storico, ha un tipo di narrazione che non amo, quello con il finto interlocutore, però la storia è la sua forza.

È il racconto di una famiglia di agricoltori che stremati dalla povertà e dell’ingiustizia, si spostano nell’agropontino, una zona a sud di Roma appena bonificata, dove ricevono dal partito fascista un casale ed un podere tutto loro, una vera ricchezza. È un romanzo che, comunque la si pensi sul fascismo, va letto. Va letto soprattutto da chi come me ha ricevuto a scuola una conoscenza sommaria sulla storia dei primi 40 anni del 1900. Prima di scrivere questo post ho cercato tra quelli precedenti e qualcuno lo ha definito verboso, sinceramente non sono d’accordo, ogni commento o racconto ha un suo scopo preciso e alcuni aneddoti servono, a mio avviso, non solo ad inquadrare il periodo, ma anche ad alleggerire la narrazione. Scusate la lungaggine, ma tutto ciò è per dire che Canale Mussolini mi è piaciuto e ve lo consiglio.

Recensione di Maria Carla Baldanza

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