OMICIDIO A CAP CANAILLE, di Christophe Gavat (Beat – settembre 2023)
Quando l’autore di un libro svolge o ha svolto la stessa professione dei suoi personaggi qualche scivolone retorico può facilmente capitare. Specialmente – e comprensibilmente – quando si tratta di una professione importante per la società civile come quella dello “sbirro”, così come li chiama lo stesso autore.
Henry Saint-Donat, dopo una lunga carriera a Parigi nella Polizia Giudiziaria, si è trasferito a Marsiglia a capo della Brigata Criminale; ha alle spalle molti successi e un grande dolore di cui non parla. Insieme al vice Basile Urteguy si trova a collaborare con il capitano Lucie Clert figlia del suo vecchio capo: una rapina ad un portavalori a Parigi, finita con l’uccisione di un’ anziana donna, si intreccia con il ritrovamento di un cadavere bruciato nel bagagliaio di una macchina a Marsiglia.
Un “barbecue”, come “gli sbirri” chiamano questo tipo di omicidio, vendetta tipica della malavita.
Quel cadavere nasconde molti segreti che vengono pian piano svelati.
Un noir scorrevole e tutto sommato di discreta fattura ma per me niente di più.
Recensione di Elena Gerla
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